Vaccinazioni
di massa
II medici americani
registrano ogni anno migliaia di reazioni serie ai vaccini, incluse
centinaia di morti e di menomazioni permanenti. Le popolazioni completamente
vaccinate sono state investite da epidemie, e i ricercatori attribuiscono
dozzine di condizioni neurologiche e immunologiche croniche ai programmi
di immunizzazione di massa.
Vi sono centinaia di studi medici pubblicati che documentano il fallimento
dei vaccini e le reazioni avverse, e dozzine di libri scritti da medici,
ricercatori e scienziati indipendenti che rivelano serie lacune nella
teoria e pratica dell'immunizzazione.
Mito n°1: "..i vaccini sono completamente innocui..?"
Il VERS (sistema che riporta gli effetti avversi ai vaccini) dell' FDA
(Food and Drug Administration) riceve annualmente 11.000 rapporti su
serie reazioni avverse ai vaccini, di cui l'1% rappresenta le morti
causate dalle reazioni al vaccino. La maggior parte delle morti sono
ascrivibili al vaccino della pertosse. Studi internazionali hanno dimostrato
che la vaccinazione è causa della SIDS (sindrome di morte infantile
improvvisa).
Mito n°2: "..i vaccini sono molto efficaci..?"
La letteratura medica possiede un numero sorprendente di ricerche che
documentano il fallimento del vaccino. Epidemie di morbillo, orecchioni,
vaiolo, polio si sono manifestate in popolazioni vaccinate. Nel 1989
il CDC (Center for Diesease Control and Prevention) riportò:.."nelle
scuole con un livello di vaccinazioni superiore al 98% si sono avute
epidemie (morbillo) fra i bambini di età prescolare.." "..l'apparente
paradosso è che, quando il tasso di immunizzazione al morbillo
aumenta a livelli alti in una popolazione, il morbillo diventa una malattie
di persone immunizzate..".
Mito n°3: "..i vaccini sono la ragione principale del basso
tasso di malattie..?"
Secondo l'Associazione Britannica per il Progresso della Scienza, le
malattie infantili diminuirono del 90% fra il 1850 ed il 1940, parallelamente
al miglioramento delle pratiche sanitarie ed igieniche, ben prima che
fossero introdotti i programmi di vaccinazione obbligatoria. A sottolineare
questa conclusione è stato un recente rapporto dell' OMS (Organizzazione
Mondiale per la Sanità), il quale trovò che la malattia
e i tassi di mortalità nei paesi del terzo mondo non hanno un
legame diretto con le procedure di immunizzazione o il trattamento medico,
ma sono strettamente collegate con gli standard igienici ed alimentari.
Mito n°4: "..la vaccinazione si basa su fondate teorie e pratica
dell'immunizzazione..?"
L'evidenza clinica sta nella loro capacità di stimolare la produzione
di anticorpi. Quello che non è chiaro è se tale produzione
produca immunità. Per esempio i bambini anemici di agammaglobine
sono incapaci di produrre anticorpi, tuttavia guariscono dalla malattie
infettive quasi con la stessa velocità degli altri bambini. L'immunità
naturale è un fenomeno complesso che coinvolge molti organi e
sistemi.
Mito n°5: "..le malattie infantili sono pericolose..?"
La maggior parte delle malattie infettive dell'infanzia hanno poche
serie conseguenze al giorno d'oggi. Persino le statistiche conservatrici
del CDC sulla pertosse durante il 1992/1994 indicano un tasso di guarigione
del 98.8%. Nella maggior parte delle volte, la malattie produce immunità
per tutta la vita, mentre l'immunità del vaccino è solo
temporanea.
Mito n°6: "..mio figlio non ha avuto reazioni, quindi non vi
è nulla di cui preoccuparsi..?"
Gli effetti negativi documentati del vaccino includono disturbi immunologici
e neurologici cronici, quali autismo, iperattività, scarsità
di attenzione, dislessia, allergie, cancro. I componenti del vaccino
includono noti cancerogeni quali thimersol, il fosfato di alluminio
e la formaldeide. Il dilemma è che gli elementi virali presenti
nel vaccino possono perdurare e mutare nel corpo umano per anni, con
conseguenze imprevedibili.
Mito n°7: "..esiste solo la vaccinazione..?"
Storicamente l'omeopatia si è rivelata più efficace della
medicina ortodossa, nel trattare e prevenire le malattie. Si è
riscontrato che i rimedi omeopatici sono più efficaci quando
vengono assunti durante i periodi di incremento del rischio, poiché
non contengono sostanze tossiche, non danno effetti collaterali.
"Qualunque sia il vostro pensiero riguardo alle vaccinazioni, prendete
una decisione informata: perché ne avete tutto il diritto. La
responsabilità è molto elevata, soprattutto pensando che
state giocando con la vita dei vostri figli. Non prendete una decisione
basandovi su questo resoconto, ma cercate da voi."
Articolo tratto da: NEXUS NEW TIME Edizione italiana n°15
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Poliomielite
Il vaccino della poliomielite è indicato
con orgoglio da ogni governo come la prova definitiva che la vaccinazione
di massa funziona. Il governo statunitense fa notare che durante gli
anni peggiori della polio, in America si verificarono 20000 - 30000
casi, rispetto ai 20-30 all'anno al giorno d'oggi. Tuttavia il dott.
Bernard Greenberg, capo del Dipartimento di Biostatistica presso l'Università
della Carolina del Nord, Scuola di Sanità Pubblica, continua
ad affermare che i casi di polio aumentarono del 50% tra il 1957 e il
1958 e dell' 80% al 1959, dopo l'introduzione dell'immunizzazione di
massa. In cinque stati - New England, Massachusetts, Connecticut, New
Hampshire, Rhode Island e Vermont - i casi di polio più o meno
raddoppiarono nel 1954 e nel 1955 dopo l'introduzione del vaccino per
la poliomielite.
Malattie come la polio operano in modo ciclico. La grande epidemia di
polio si verificò nel anni 1910, negli anni 1930 e negli anni
1950; poi i casi diminuirono grandemente fino a raggiungere quasi lo
zero.
Nei veri casi di polio, il virus vive nell'intestino, creando quella
che ordinariamente è un'infezione innocua. Il virus morto, originariamente
sviluppato da Joan Salk, viene iniettato sotto la pelle e si dà
per scontato che viaggi attraverso il flusso sanguigno per creare anticorpi
che lo "bloccheranno" prima che raggiunga il sistema nervoso.
Tuttavia, l'iniezione del virus della polio morto, non dà "un'immunità
intestinale", cioè non fa crescere gli anticorpi nell'intestino.
Questo significa che, anche se non si contrarrà la polio paralizzante,
il virus selvaggio continuerà a vivere nell'intestino e teoricamente
potrà essere trasmesso a qualcun altro. Il vaccino originale
di Salk richiedeva tre o più richiami ogni cinque anni. Quando
venne somministrato per la prima volta, venne considerato un successo
enorme, finché negli anni '60 la percentuale di vittime di poliomielite
salì. Il vaccino vivo orale (OVP), venne sviluppato da Sabin,
e praticamente rimpiazzò il vaccino di Salk negli anni '60, perchè
non solo conferiva, o così sembrava, un'immunità per tutta
la vita a chi lo riceveva, ma gli impediva di divenire portatore del
virus selvaggio.
Gli scienziati ora si rendono conto che ci sono poche prove che il vaccino
vivo permetta il raggiungimento effettivo di questa immunità
tipo "porta di servizio" tra le persone vaccinate. Questa
è stata la conclusione di uno studio scientifico condotto da
un gruppo di ricercatori dopo un'epidemia di polio a Taiwan, dove il
98% dei bambini era stato immunizzato. Ci sono moltissime prove che
il vaccino per la polio sia fallimentare. Molto delle epidemie dei nostri
giorni si verificano più tra le persone immunizzate che tra quelle
non immunizzate.
Con il virus della polio vivo, il problema principale è che questa
versione "attenuata" o indebolita del virus contenuta nel
vaccino può alterarsi geneticamente negli intestini, trasformandosi
in una forma virulenta e provocando una poliomielite paralizzante in
chi la riceve o in coloro con i quali vieni a contatto.
Tetano Difterite
e Pertosse
L'incidenza e il numero delle morti per difterite iniziarono a diminuire
molto tempo prima che il vaccino venisse introdotto, come accade per
il tetano, in particolare grazie all'attenzione prestata all'igiene
delle ferite. Il grande declino delle morti per pertosse (circa l'80%)
si verificò prima dell'introduzione del vaccino.
Vaccino della
Pertosse:
E' riconosciuto come il più pericoloso. Di tutte le reazioni
avverse alle vaccinazioni che vengono ora riportate dal Sistema Americano
di Registrazione di Eventi Avversi ai Vaccini, la stragrande maggioranza
sono dovuti al vaccino DPT. Incredibile ma vero, la sicurezza del vaccino
contro la pertosse non è mai stata provata prima che questo venisse
iniettato a milioni di neonati. Essenzialmente il vaccino come lo conosciamo
oggi non è differente dal primo lotto creato nel 1912. A quel
tempo due batteriologi francesi fecero crescere il batterio della pertosse
in grandi contenitori, lo uccisero con il calore, conservando questo
brodo con la formaldeide e proseguendo iniettandolo a centinaia di bambini.
A differenza di molti vaccini che vengono detossificati e purificati,
il vaccino della pertosse contiene ancora la "cellula completa"
del batterio della pertosse. Questo significa che contiene ancora endotossine
e sostanze come pareti cellulari molto tossiche, che provocano febbre,
interferenze con la crescita e morte negli animali di laboratorio. Per
non parlare poi dell'aggiunta di un "adiuvante" un sale metallico
(spesso un composto dell'alluminio) usato per aumentare l'effetto del
vaccino, più un conservante (un derivato del mercurio). Questi
ingredienti vengono usati a dispetto del fatto che la formaldeide sia
cancerogena e che l'alluminio e il mercurio siano altamente tossici
per gli esseri umani.
Vaccino anti-Epatite
B:
L'OMS (l'Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda che
il vaccino per l'epatite B (HB) venga incluso nel programma di vaccinazione
per neonati o bambini in tutto il mondo. In Italia il vaccino è
obbligatorio. Quello di cui nessuno parla è come è stato
creato il vecchio vaccino. Nessuna produzione di vaccini è simpatica
(per esempio la produzione del vaccino della pertosse utilizza il muco
di bambini infetti, quella del tifo usa gli escrementi delle vittime
e la rosolia viene coltivata in feti abortiti), ma questa è una
delle poche che derivano direttamente dal sangue umano, in particolare,
i prodotti del sangue di persone omosessuali cha avevano contratto l'epatite.
Il vaccino è stato rimpiazzato negli anni'90 da una versione
ottenuta tramite l'ingegneria genetica o versione a "DNA ricombinante",
che viene coltivata in cellule di funghi unicellulari. Comunque i primi
vaccini derivati dal plasma non sono mai stati ritirati dal mercato.
Perciò fino a poco tempo fa, chiunque si fosse vaccinato per
l'epatite avrebbe potuto ricevere un vaccino derivato da sangue umano.
In un rapporto della Nuova Zelanda si parla dopo una immunizzazione
di massa di eventi avversi quali: letargia e malessere, diarrea, asma,
svenimenti, artrite, pallore, calo della pressione.
Tratto da Ciò che i dottori non
dicono: la verità sui pericoli della medicina moderna diLynne
McTaggart edizioni Macro.
Il vaccino per il morbillo collegato
ad aurtismo
I dottori britannici hanno scoperto che la vaccinazione MMR (morbillo,
rosolia ed orecchioni) potrebbero innescare l'autismo. Lo studio, condotto
presso il Royal Free Hospital, ad Hampstead, Londra nord, ha anche scoperto
una connessione tra vaccino e infiammazione intestinale. Ha mostrato
che di 12 bambini che erano stati in precedenza diagnosticati normali,
tutti hanno sviluppato una malattia intestinale e nove hanno sviluppato
l'autismo. Secondo i medici coinvolti nello studio, otto dei bambini
hanno sviluppato cambiamenti nella salute e nel comportamento entro
sei giorni dalla vaccinazione. In uno studio di un altro gruppo di bambini,
46 su 48 hanno sofferto di problemi intestinali e comportamentali entro
sei giorni dalla vaccinazione.
Fonte: Herald Sun, Melbourne, 28 Febbraio
1998; Weekly Telegraph, Londra, 4-10 Marzo 1998
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Un ricercatore italiano, Antonio Procopio
dell'Università di Chieti, insieme a due studiosi americani del
NIH (National Institutes of Health), Michele Carbone ed Harvey Pass,
hanno scoperto all'interno dei tumori (mesotelioma) un virus che ha
tutti i connotati dello SV40 (agente infettivo dei macachi) e che non
è presente nei tessuti circostanti.
Il vaccino contro la Polio, si prepara con cellule di scimmia, da cui
il virus SV40 era passato nei preparati distribuiti in tutto il mondo
dagli anni '50 fino al 1985.
Panorama e l'Espresso del 10/06/94
Un solo vaccino
per sei malattie
Da settembre l'antipolio sarà usata sempre meno, perché
sarà applicato il nuovo calendario vaccinale che prevede la somministrazione
di sei vaccini con un'unica iniezione. Nell'esavalente, oltre alle quattro
vaccinazioni obbligatorie contro polio, difterite, tetano ed epatite
B, vi sono l'antiemofilo e l'antipertosse.
"Un'unica iniezione -commenta Il Corriere della Sera del 18 luglio
scorso- e andrà in soffitta anche il classico antipolio orale
Sabin, più protettivo ma più suscettibile a reazioni drammatiche
(un caso di paralisi su 750mila)". Intanto la nuova malattia da
debellare sarebbe la varicella, responsabile di aver colpito nell'ultimo
anno il 50% della popolazione infantile. Tra circa un anno e mezzo,
apprendiamo sempre dal Corriere, si arriverà alla messa a punto
del vaccino quadrivalente antimorbillo-antiparotite-antirosolia-antivaricella.
Risulta comunque che le vaccinazioni non sono particolarmente gradite
dagli italiani, visto che nonostante le pressioni e le manipolazioni
dell'informazione medica, meno del 60% dei bambini vengono sottoposti
alle vaccinazioni raccomandate (non obbligatorie).
Tratto da COMILVA www.comilva.org
Vaccini al
mercurio
Un decreto del Ministero della Sanità del 15 luglio 2000 (D.M.
15 giugno 2000) prevede l'eliminazione del mercurio nei vaccini, ma
tale obbligo entrerà in vigore solo tra sei anni, nel 2007. Lo
stesso decreto ha prescritto nuove modalità di compilazione degli
stampati e dei foglietti illustrativi dei medicinali contenenti mercurio,
nei quali vi dovrà essere l'avvertenza di possibili reazioni
allergiche e di sensibilizzazione. La presenza del mercurio nei vaccini
era poco nota all'opinione pubblica, ma una ricerca negli USA nel 1999
ha accertato che la quantità di questo elemento utilizzato come
conservante nei vaccini superava di gran lunga i limiti di sicurezza.
Sempre negli USA era stato riscontrato un aumento dei casi di autismo
collegato all'assunzione di mercurio nell'organismo. Di qui la decisione
di vietare la produzione di tali vaccini, con la possibilità,
però, di vendere le scorte fino a esaurimento. Dopo tali notizie
allarmanti sono stati presentati alcuni esposti alla Magistratura da
parte di alcuni cittadini ed associazioni e, quindi sono state avviate
le indagini per accertare eventuali responsabilità penali. I
vaccini antidifterico ed antitetanico contengono circa 25 mcg di mercurio,
il vaccino antiepatite B per uso pediatrico ne contiene 12,5 mcg, quindi
sommando abbiamo 37,5 mcg di mercurio somministrati assieme, in dose
settantacinque colte superiore al livello di sicurezza consigliato dall'O.M.S.
(0,5 microgrammi). Nei foglietti illustrativi delle fiale, il mercurio
si nasconde sotto il nome di vari composti: thiomersal, etilmercurio,
mercuriotiolato, sodiomertiolato (Libero 16/03/2001 e del Corriere della
Sera 18/06/2001)
Tratto da COMILVA www.comilva.org
Aumentano
i casi di meningite
Crescono i casi di meningite da pneumococco in Italia, ma stranamente
ciò avviene nel Nord, dove si vaccina di più. Risultano
infatti 309 casi denunciati nel 1999 contro i 109 del 1994, principalmente
bambini fra i 13 e i 18 mesi (24 Ore-Sanità 3-9 luglio 2001).
L'allarme (udite, udite!) viene lanciato dal Moige, un'associazione
di genitori. L'incidenza della malattia nel Nord è di 7.4 per
milioni di abitanti, nel Centro di 5.8 e nel Sud di 2 per milione (in
Molise nessun caso registrato). Poiché il tasso di mortalità
per questa malattia sfiora il 60% è da escludere che tali notevoli
differenze d'incidenza sulla popolazione infantile siano imputabili
alla mancata segnalazione dei pediatri del Sud e del Centro, come ci
vorrebbero far credere. Inoltre sembra poco probabile che quei pediatri
vogliano correre il rischio di non denunciare una malattia con decorso
spesso mortale.
Tratto da COMILVA www.comilva.org
Morte in culla
e la vaccinazione DPT
La protezione farmacologica propinataci contro la morte in culla? Ma
è proprio questa stessa protezione farmacologica, con i vaccini
dati in giovanissima età, che sembra causare la moria dei nostri
bambini!
Citiamo dal libro della Dottoressa Viera Scheibner:
Uno studio condotto negli USA su settanta casi di morte in culla selezionati
a caso ha evidenziato che ben il 66% dei bambini deceduti aveva ricevuto
il vaccino DTP (difteria, tetania, pertosse) poco tempo prima della
morte: 6,5% entro le 12 ore, 13% entro 24 ore, 26% entro 3 giorni, 37%
entro una settimana, 61% entro due settimane e 70% entro 3 settimane.
E' stato anche scoperto che i casi di morte in culla dei bambini non
vaccinati si concentravano nel periodo invernale, le morti dei bambini
vaccinati succedevano durante tutto l'arco dell'anno, ma comunque sempre
nel periodo subito dopo la vaccinazione.
Le registrazioni del respiro dei neonati prima e dopo le vaccinazioni
hanno mostrato un respiro normale nei sei giorni precedenti, ed un respiro
a tratti difficoltoso durante i 12 giorni seguenti. I periodi di respiro
difficoltoso coincidevano con l'incidenza delle morti in culla a seguito
della vaccinazione in 41 dei casi. Questa correlazione fu oggetto di
uno studio separato.
Quando in Giappone, nel 1974, è stata innalzata l'età
minima per ricevere la vaccinazione DTP a due anni, la morte in culla
a seguito delle vaccinazioni è praticamente scomparsa ed il Giappone
ha avuto, da quel periodo in poi, la mortalità infantile più
bassa al mondo.
Forse sarebbe il caso di valutare queste statistiche e di trarre le
dovute conseguenze anche in Italia, invece di proporre, come fa il nostro
ministro dalla sanità, sempre nuove forme di "protezione
farmacologica". Oppure dobbiamo pensare che il nostro sistema sanitario,
incluso lo stesso ministero, siano sotto l'influenza di una lobby farmaceutica
così potente da considerare qualche morte "roba da poco"?
Fonti ed altre informazioni sul tema:
Il libro di Viera Scheibner - "Vaccination - A medical Assault
on the Immune System"
Le citazioni da noi riportate, a cura di:
ENVIRONMENT & HEALTH NEWS
www.environmenthealthzone.com
Alte informazioni sulla dannosità della trivalente DTP:
www.vaccinetwork.org/archivio/difterite/1999
www.comilva.org/documenti/nexus/n20.html
www.medicinaqualita.it/salute/sidsmorteculla.htm
Si ringrazia La Leva di Archimede
Epatite B
e vaccini
Tratto da Vaccinazione obbligatoria antiepatite B, Maggio 2001 - Macro
Edizioni
SENZA NESSUN VACCINO, IN ITALIA, L'EPATITE B
STAVA SCOMPARENDO NEGLI ANNI PRIMA DELLA VACCINAZIONE
L'Epatite B era diminuita del 90% in Italia prima
della vaccinazione obbligatoria, introdotta dal 1/1/1992
(Fonte Istituto Superiore di Sanità - SEIEVA)
(De Lorenzo ha reso obbligatorio il vaccino; per questo ha incassato
600 milioni dalla casa farmaceutica che lo produce)
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* Che cos'è
l'Epatite B:
Si tratta di una malattia acuta con infezione sistemica, cioè
diffusa, che interessa soprattutto il fegato, determinata da un virus.
Vi sono vari tipi di virus in grado di determinare epatite e quello
che ci interessa è quello di tipo B.
L'Epatite B ha una incubazione tra i 45 e i 180 giorni e possiamo avere
quattro principali forme cliniche:
1) asintomatiche senza disturbi, diagnosticate occasionalmente (65-70%).
2) anitteriche, frequenti nei bambini piccoli, con malessere generale,
stanchezza, nausea, vomito, anoressia, ma senza ittero (cute giallastra).
3) itteriche, cioè con ittero e con gli altri sintomi descritti.
4) atipiche (molto rare), caratterizzate da protratto stato di malattia
o da decorso fulminante (dallo 0.1 all'1% dei casi).
Indipendentemente dalla gravità
della forma, la presenza nel sangue dell'antigene virale persiste in
genere per tre mesi; nel caso di persistenza oltre i sei mesi si parla
di portatore cronico. Dei portatori cronici, la metà guarisce
nell'arco dei successivi sei mesi; mentre l'altra metà resta
tale per un periodo di tempo indefinito, anche per tutta la vita e nella
stragrande maggioranza dei casi in modo asintomatico.
Tratto da: Decisiva Ricerca su inutilità
e pericoli della vaccinazione obbligatoria antiepatite B
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* Cosa contiene
il vaccino:
I preparati vaccinali vengono sintetizzati in laboratorio modificando
il virus dell'Epatite B.
Il vaccino antiepatite B a DNA ricombinante è un prodotto della
manipolazione genetica del virus dell'Epatite B. Con cellule di lievito
nel cui materiale genetico viene inserita una porzione del gene del
virus dell'Epatite B; vengono poi trattate con formaldeide; adsorbite
su idrossido di alluminio; conservate con un battericida a base di mercurio
e acido salicilico (timerosal); addizionate di altre sostanze, come
antibiotici, non dichiarate. (fonte: foglietti accompagnatori dei vaccini
entiepatite B a DNA ricombinante Engerix B e Recombivax HB).
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* Tutti a
scuola senza vaccinazione:
Il Presidente della Repubblica il 26 gennaio 1999 ha firmato un decreto
che regolamenta definitivamente la posizione dei bambini non vaccinati
a scuola. il D.P.R. n.355 dice testualmente: "La mancata certificazione
(delle vaccinazioni) non comporta il rifiuto di ammissione dell'alunno
alla scuola dell'obbligo o agli esami".
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* Rischio
di ammalarsi di Epatite B:
Il rischio di ammalarsi di Epatite B in Italia, fin dal 1990 (quindi
prima della vaccinazione obbligatoria) è assolutamente modesto:
5 casi ogni 100.000 abitanti. L'Epatite B è una malattia che
si trasmette solo attraverso il sangue, per cui il rischio per un neonato
o un bambino di ammalarsi è assolutamente insignificante. Fonte:
Istituto Superiore di Sanità SEIEVA, Sistema Epidemiologico Integrato
dell?Epatite Virale Acuta, Rapporto annuale 1991-1992-1993).
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* Il vaccino
antiepatite causa la sclerosi a placche :
Una sentenza del tribunale di Nanterre ha incolpato il vaccino antiepatite
B come causa dell'insorgere della sclerosi multipla a placche in due
donne. I giudici hanno quindi condannato l'azienda britannica SmithKline
Beecham (SKB) che produce il vaccino Engerix B, con cui erano state
"immunizzate" le donne, a pagare ad ognuna delle malate un
indennizzo variante da 150 a 250 milioni di lire. Secondo i magistrati
"un insieme di elementi permette di stabilire con sufficiente certezza
che la vaccinazione con l'Engerix B è stato l'elemento scatenante
dell'insorgere del male". (Il Corriere della Sera, 09/06/1998).
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* Anche gli
operatori sanitari non si vaccinano:
Il 19% degli operatori sanitari "categoria a rischio" del
Nord Italia non si vaccinano. Al Sud la percentuale sale al 39% (L'Espresso
19/07/2001). Il Ministero della Sanità ha di che preoccuparsi,
ma di fronte alle notizie sui danni che questa vaccinazione può
procurare sembra che anche i suoi dipendenti preferiscono non rischiare.
L'ultima di queste notizie è che in Francia il laboratorio farmaceutico
britannico produttore di uno dei vaccini contro l'epatite B è
stato ritenuto responsabile dell'insorgere della sclerosi a placche
in due donne. L'industria è stata condannata a risarcire le pazienti
e la Corte d'Appello di Versailles ha confermato l'esistenza di un legame
causa-effetto fra il prodotto imputato e la grave malattia, se pur solo
attraverso "presunzioni gravi, precise e concordanti". (COMILVA
www.comilva.org )
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* Indirizzi utili:
Associazione Universo Bambino: viale O.
Flacco 11, 70124 Bari - tel/fax 080/5042326 www.universobambino.it
Associazione vittime dei vaccini: c/o Giorgio
Tremante, via Danilo Preto 8, 37133 Verona - tel 045/8402290, e-mail:
giorgiotremante@tin.it
CO.M.I.L.VA. (Coordinamento del Movimento
Italiano per la Libertà di Vaccinazione) www.comilva.org
Corrispondenza C.P. 1881, 34133 Trieste - Tel/Fax 040.393536
MIR (Dipartimento Salute e Ambiente) via
Milano 65 - 25100 Brescia - tel 030/317474
VACCINETWORK (Movimento per la Libertà
di vaccinazione) viale Gramsci 279 - 41100 Modena - tel 059/310797
Tratto da Vaccinazione obbligatoria
antiepatite B - maggio 2001 - Macro Edizioni
Immunosoppressione
da vaccini
Bisogna sapere che un aspetto assolutamente certo e riscontrabile in
tutte le vaccinazioni consiste nella soppressione post-vaccinale delle
difese immunitarie, con un massimo di caduta dei livelli di linfociti
10 giorni dopo l'inoculazione.
Un vaccino diminuisce l'immunità mediata da linfociti
del 50%, due vaccini insieme del 70%. Ormai sono una norma 3 vaccini
nella stessa iniezione, il tutto ripetuto in tre dosi successive a distanza
di qualche mese. I vaccini riducono il numero di globuli bianchi, la
capacità fagocitante dei neutrofili polimorfonucleari, la vitalità
dei linfociti, la segmentazione dei neutrofili (Robin, 1997)
"Il vaccino attenuato del morbillo produce soppressione immunitaria
che contribuisce ad un aumento di suscettibilità ad altre infezioni.
Recentemente vaccini antimorbillo ad elevato titolo sono stati correlati
a mortalità a lungo termine dei soggetti vaccinati" (Auwaeter,
1996)
Nel 1989 fu creato un tipo di vaccino per il morbillo altamente concentrato
e quindi potenzialmente immunizzante più a lungo o meglio. Raccomandato
dalla OMS, fu sperimentato da 1500 bambini di un quartiere di Los Angeles
che su bambini del Messico, Haiti ed Africa. Fu rivelato che i bambini
iniettati con tale prodotto stavano morendo in gran numero. Le bambine
africane, cui nell'esperimento fu somministrata una dose doppia rispetto
a quella dei bambini, avevano una mortalità significativamente
maggiore di quella dei bambini. Nel 1992 l'OMS ritirò tale vaccino
dal mercato.
Il super-vaccino creato per il morbillo nel 1989 risultò causare
una super-soppressione (da 6 mesi a 3 anni) del sistema immunitario.
Lorenzo Acerra (Federazione del
COMILVA)
Autismo da
virus
Il meccanismo delle encefaliti virali è noto e sono noti casi
di autismo prodotti da encefaliti virali. Il passaggio dell'attacco
del virus latente (vaccinale) all'autismo è meno ovvio e più
articolato. Infatti c'è una progressione asintomatica, clinicamente
invisibile, se si eccettuano inizialmente, reazioni post-vacciniche
quali febbri, pianti prolungati con strilli acuti, alterazione del ritmo
del sonno, etc.
La vaccinazione non fa altro che realizzare proprio quello che
tutto il corpo e il sistema immunitario cercano di evitare o prevenire
quando in contatto con un virus: ovvero l'iniezione immette il virus
direttamente nel sangue, senza che siano state attivate le difese locali
e fagocitarie, offrendogli accesso libero ed indisturbato verso alcuni
target più delicati e questa volta vulnerabili (neurologico,
endocrino, etc).
Zecca e collaboratori (1998) segnalano che i livelli di anticorpi a
rosolia e morbillo in bambini diagnosticati autistici erano del 300%
superiori a quelli normali. Questi livelli elevati di anticorpi possono
essere interpretati come un'attivazione cronica del sistema immunitario
contro un' infezione subclinica.
Ricercatori del Royal Free Hospital di Londra (Wakefield, 1998 e 2000)
hanno dimostrato, mediante ileocolonscopia, la presenza nell'intestino
del virus latente del morbillo nel 100% dei bambini la cui regressione
autistica aveva avuto inizio con reazioni avverse alle vaccinazioni.
Un altro gruppo di ricerca, quello irlandese del prof. John O'Leary,
ha confermato la presenza del virus del morbillo dello stesso ceppo
del vaccino nell'intestino di 24 bambini autistici su 25.
Sembra che il bambino autistico non riesca a liberarsi della presenza
di tale virus vaccinale nell'organismo. Il prof. Kawashima, dell'Università
di Tokio, ha trovato il virus del morbillo (del ceppo vaccinale) nel
sangue di bambini che hanno avuto una regressione autistica a seguito
delle vaccianzioni.
Virus di ceppi vaccinali dunque sono una presenza costante (anche a
distanza di anni dalla vaccinazione) in bambini autistici ma non in
bambini di controllo sani.
Con il test rapido del sangue denominato "Polymerase Chain Reaction"
(PCR test), cioè test sulla catena di reazione della polimerase,
è possibile rilevare la presenza subclinica nell'organismo del
virus dello stesso ceppo vaccinale.
Lorenzo Acerra (Federazione del COMILVA)
Dott.
L. Acerra
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