La Stevia Rebaudiana
Questi sono due articoli pubblicati ieri (giovedì 13/07/2000)
sulla "Repubblica" che riportano "la scoperta" della
Stevia Rebaudiana e del suo utilizzo.
Una foglia nel caffè
e addio allo zucchero
Ecco la pianta che dolcifica
Non fa ingrassare e si coltiva in casa: grazie al tam tam su Internet
sbarca in Italia l'ultima moda dell'alimentazione naturale
di DONATELLA ALFONSO
ROMA - Una foglia nel caffè e puoi scordarti della zuccheriera:
con la Stevia sul balcone di casa non c'è più bisogno
di zucchero né chiaro né scuro, né tantomeno di
bustine di dolcificante. Perché questa piantina di poche pretese,
vagamente simile ad una pianta di basilico, dalle foglie verdi con piccole
infiorescenze bianche, è un dolcificante naturale conosciuto
da secoli dagli indios del Paraguay e del Brasile, le zone di cui è
originaria: e oggi chi ha la passione dell'alimentazione naturale (e
del fitness) scopre che una manciatina di foglie seccate sbriciolate
non solo nel caffè o nel tè, ma anche negli impasti delle
torte, rende tutto trenta volte più dolce dello zucchero, a parità
di peso, ma a calorie zero.
Non solo: qualche goccia di concentrato presa 20 minuti prima dei pasti
fa da "antifame" in quanto, secondo i produttori (in Italia
i floricoltori della Euganea Floricoltori, una cooperativa che riunisce
vivaisti di molte regioni), determina un senso di sazietà e porta
a mangiare di meno.
Questo è anche quanto garantisce il tam tam che passa in tutto
il mondo (con vere e proprie roccaforti negli Usa) tramite Internet:
sostenitori della Stevia sono infatti i gruppi ambientalisti, che la
consigliano a chiunque voglia contare su alimenti naturali, combattendo
dolcificanti ritenuti "nemici" come l'aspartame. "I clienti
la guardavano con perplessità, all'inizio: poi hanno cominciato
a incuriosirsi. Ne ho parlato a qualcuno che aveva problemi con il diabete,
poi la voce è passata a chi aveva problemi con la linea, e la
richiesta è cresciuta". Così Carlo Pastorelli, floricoltore
di Bogliasco, nei pressi di Genova, uno dei principali rivenditori della
pianta dolcificante, spiega che questa potrebbe essere l'estate della
Stevia, venduta a 7500 lire la piantina. Ma dolcifica davvero, come
dice il cartellino? Basta assaggiare: una sola fogliolina sprigiona
al palato, dopo qualche istante, una fortissima sensazione dolce; e
resta, alla fine, un vago gusto di liquirizia. La Stevia (nome scientifico
"Stevia Rebaudiana Bertonii") funziona sia fresca che essiccata
(e ridotta in polvere), che come estratto in alcool. E' una pianta officinale
di poche pretese, che va coltivata all'esterno ed innaffiata a dovere,
potata quando i tralci raggiungono la misura di 50-60 centimetri (dalla
tarda primavera all'inizio dell'autunno) per permettere nuove vegetazioni
e intanto fare la scorta per la stagione fredda. E' una perenne, perciò
ogni anno dovrebbe garantire un nuovo raccolto, se è stata adeguatamente
protetta durante l'inverno.
"Era una pianta poco nota, almeno in Europa - spiega Pastorelli
- mentre in Sudamerica è ancora largamente usata e in Giappone
viene utilizzata da anni anche in modo industriale, per dolcificare
la Diet Coke là prodotta".
Ma i clienti, cosa dicono? Entrano nel vivaio, danno un'occhiata a gerani
e aromatiche per rimettere in ordine il terrazzo o il giardino, e si
incuriosiscono: in genere, prima dell'acquisto ci vuole l'assaggio,
che vince la diffidenza. E poi, c'è Internet a dare garanzie:
della Stevia si parla in parecchi siti, si scopre che i glucosidi che
ne determinano il "dolcissimo" potere sono gli Steviosidi
e i Rebaudiosidi, che oltre ad essere utilizzata per i dolci e le bevande,
può essere utile a regolare il livello di glucosio nel sangue,
per migliorare la digestione, distendere, ammorbidire la pelle anche
con maschere facciali, prevenire infezioni e carie dentarie.
Ed ecco il seguito, sempre da "Repubblica" di giovedì
13/07/2000:
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"Più gusto e meno calorie questa sarà la sua estate"
Parla l'imprenditore che ha lanciato il business
GENOVA (d.al.) - "La Stevia è stata una scoperta interessante.
Abbiamo approfondito con altri floricoltori in Olanda in Usa e in Israele,
tra gli altri, le proprietà della pianta, la disponibilità
del mercato: e ci siamo fidati che potesse interessare anche in Italia".
Roberto Noto è il tecnico della Euganea Floricoltori, la società
cooperativa di Galzignano Terme, nel padovano, che ha avviato in Italia
la coltivazione della Stevia, diffusa adesso in decine di vivai in tutte
le regioni. E' la prima estate italiana della pianta dolcificante, che
pur venendo dalla tradizione e da secoli di uso naturale, è stata
lanciata in tutto il mondo dalla Rete.
E' infatti il Web a riportare decine di siti, in buona parte statunitensi,
che sono dedicati alla Stevia e alle sue proprietà, e che stanno
diffondendo nel vasto mondo di chi ama mangiare in maniera naturale
la curiosità di mettersi in casa o sul balcone una pianticella
dall'aria non particolarmente accattivante, ma dalle proprietà
decisamente importanti. "Diciamo che anche noi abbiamo seguito
molto via Internet le vicende di questa pianta e del suo consumo - spiega
ancora Roberto Noto - E, visto che anche il mercato della floricoltura
chiede sempre novità, abbiamo pensato che questa potesse essere
quella giusta per il 2000. L'unico dubbio è se la gente, sempre
più abituata ad avere sempre tutto già pronto, avrà
voglia di seccare le foglie e sbriciolarle, o fare infusi e sciroppi".
Nei vivai, in ogni caso, insieme alla pianticella vengono diffusi depliant
con le caratteristiche della Stevia e qualche consiglio sul suo utilizzo,
comprese le modalità per realizzare l'infuso o lo sciroppo. La
Rete racconta anche di molti studi scientifici sulle proprietà
curative, oltre che alimentari, della Stevia: in primo luogo per il
suo utilizzo come dolcificante da parte di chi soffre di diabete, visto
che lo Stevioside, suo componente fondamentale, non viene metabolizzato
se viene assunto per via orale. Per il momento la Food and Drug Administration
americana non lo ha riconosciuto, ma il suo uso come dolcificante -
venduto già confezionato in gocce o sciroppo - è comunque
largamente conosciuto negli States. In Italia, però, potrebbe
fare breccia anche il suo uso di coadiuvante nelle diete.
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Il sito sulla Stevia della Euganea Floricoltori è questo:
http://stevia.dadacasa.supereva.it
RIFLESSIONE: Nell'articolo viene riportato il NON riconoscimento della
Stevia da parte della FDA, a cui naturalmente si è subito associata
e prostrata la "nostra" Commissione Europea. Questo vuol dire
che non troveremo (almeno per ora, facciamoci sentire) l'utilizzo della
Stevia come ingrediente per alimenti, integratori, medicinali, prodotti
dietetici ecc. Questo vuol dire BANDIRE.
Comunque, come riportato dall'articolo, nessuno ci vieta (a meno che
qualcuno non decida di farla sparire, come hanno provato a fare con
la canapa) di coltivare o tenere la pianta sul nostro balcone di casa
e utilizzarla a nostro piacere.
Ivan
La Leva di Archimede - Roma
http://www.laleva.cc
Claudio Capozza MBBS (Italy), Naturopathic Doctor (Australia)
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