Prodotti pericolosi ed ignoranza


Non so se qualcuno di voi ha sentito parlare dei cosiddetti farmaci "Antipsicotici Atipici".
Per chi non ne avesse sentito parlare, si tratta di prodotti, propagandati come "Miracolosi". Infatti, questi farmaci pare possono trattare forme di gravi patologie mentali, senza gli effetti collaterali dei cosiddetti "Antipsicotici Classici" (i neurolettici di cui già parlavo).

Mi sono imbattuto, facendo una ricerca sul Web, in alcuni articoli piuttosto interessanti:

www.informazionisuifarmaci.it/database/fcr/sids.nsf/pagine/FB75271DDE1F0BB7C1256E7B002F4C4E?OpenDocument
www.nopazzia.it/psicofarm/antipsicotici-parkinson.html
www.progettodiabete.org/indice_net1000.html?news/n2001_109.html
www.informazionisuifarmaci.it/database/fcr/sids.nsf/pagine/FB75271DDE1F0BB7C1256E7B002F4C4E?OpenDocument

Pfrima di commentare questi articoli, che per certi versi sono delle vere e proprie "rivelazioni", occcore fare una piccola premessa.

I Farmaci cosiddetti "Neurolettici Classici", tra cui uno dei più noti è l'Aloperidolo (Il Serenase, per intenderci, che oggi è meno utilizzato. Si usa l'Haldol, che contiene lo stesso principio attivo).
Questi prodotti cosiddetti "Classici" hanno degli effetti collaterali davvero devastanti. Oltre ai rischi a livello ormonale, di cui già parlavo, uno dei rischi maggiori problemi è il Parkinsonismo. I pazienti che vengono trattati con questi prodotti, infatti, vengono ad avere gli stessi disturbi del Morbo di Parkinson, con tremori, movimenti impacciati e non fluidi, impossibilità di controllare i movimenti come si desidera.

Gli "Antipsicotici Atipici" sono statio annunciati come prodotti miracolosi, in grado di curare in modo efficace, senza gli effetti collaterali degli altri prodotti.

Tra questi prodotti, i più noti sono l'Olanzapina (Zyprexa), la Quetiapina (Seroquel), Il Risperidone (Risperdal), la Clozapina (Leponex) e, più recente, l'Ariprazolo (Abilify).
Questi prodotti, dicevo, sono stati propagandati come farmaci che aiutano a curare senza danni.

Intanto, così "Nuovi" non sono. La Clozapina (Leponex) è stata introdotta alla fine degli anni 60. Quindi non è un prodotto così nuovo.
Poi si è scoperta una cosa: che provoca Agranulocitosi.
I Granulociti sono un tipo di globuli bianchi (Leucociti). L'agranulocitosi, quindi, è una diminuzione, spesso drastica, dei granulociti. Quindi, è un caso particolare di Leucopenia (diminuzione dei globuli bianchi).
Sappiamo bene cosa questo comporta. Essendo i globuli bianchi coinvolti nel Sistema Immunitario, il loro calo significa esposizione maggiore a virus e batteri.

Cito da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Agranulocitosi):


L'agranulocitosi è un raro disordine in cui una grave neutropenia si associa all'insorgenza improvvisa di segni e sintomi di infezione batterica (malessere, febbre, prostrazione) e all'apparizione di lesioni anorettali e orofaringee.

L'agranulocitosi, dovuta ad una compromissione della sintesi cellulare, può essere una reazione ad agenti tossici — inclusi i farmaci — oppure un previsto aggravamento di una neutropenia indotta da una terapia radiante o con farmaci citostatici. A causa dell’aumentata predisposizione alle infezioni, essa può portare anche alla morte del paziente.

L e stesse informazioni farmaceutiche sul Leponex (www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/leponex.asp) riportano, subito all'inizio:

Leponex 100 mg compresse Leponex può causare agranulocitosi.

Quindi, il problema è noto.

Negli altri casi, come in quello del Risperidone e dell'Olanzapina riporto dal Sito: www.informazionisuifarmaci.it, all'articolo prima citato:

Le autorità regolatorie di vari paesi, compresa l'Italia, hanno provveduto recentemente ad emanare una nota di allerta su olanzapina e risperidone, con conseguente modifica del foglietto illustrativo, segnalando un nuovo rischio, non noto in precedenza, legato all'impiego di questi farmaci nei pazienti con demenza: l'aumento della mortalità e degli eventi avversi cerebrovascolari (ictus e attacchi ischemici transitori). In particolare, sull'olanzapina le informazioni di sicurezza provengono da un'analisi retrospettiva integrata di 5 studi controllati con placebo, della durata di 6-12 settimane, condotti su 1.662 pazienti anziani (età media 78 anni) affetti da demenza di Alzheimer, vascolare e mista. Questi studi, oltre a non dimostrare l'efficacia dell'olanzapina nel trattamento delle psicosi e dei disturbi comportamentali, hanno rilevato una mortalità 2 volte superiore rispetto al placebo (rispettivamente 3,5% contro 1,5%). La più alta incidenza di decessi non è risultata associata alla dose di olanzapina (dose media giornaliera di 4,4 mg) o alla durata del trattamento. Negli stessi studi clinici, gli eventi avversi cerebrovascolari (es. ictus e TIA), alcuni dei quali fatali, hanno avuto una incidenza 3 volte superiore rispetto al placebo (1,3% contro 0,4%).
Per ciò che riguarda il risperidone, un riesame di 4 studi randomizzati, in doppio cieco, realizzati su un totale di 1.779 pazienti con demenza, per la durata di 8-12 settimane, ha evidenziato un aumento di rischio di eventi cerebrovascolari, il 45% dei quali giudicati gravi (potenzialmente fatali, comportanti una lunga ospedalizzazione o una disabilità di lunga durata), di oltre 3 volte rispetto al placebo (33 contro 8). Una metanalisi effettuata sui dati complessivi ha stimato il rischio assoluto, espresso come NNH, di 6,3 all'anno: vale a dire, ogni 6 pazienti anziani con demenza che assumono risperidone per un anno, 1 andrà incontro ad un evento cerebrovascolare attribuibile al farmaco. La stessa CUF, sulla base di questi dati, aveva espresso parere sfavorevole alla richiesta di estensione delle indicazioni terapeutiche del risperidone al trattamento delle psicosi e dei disturbi del comportamento associati alla demenza.
Pur non essendovi, a tutt'oggi, evidenze specifiche a carico della quetiapina, non si può escludere che il farmaco presenti gli stessi problemi.

Ricordo che la Quetiapina è presente nel Seroquel.

Ho evidenziato in grassetto un passaggio. Vale a dire che pare che lo Zyprexa non abbia efficacia nella cura dei problemi legati alle psicosi.
Il rischio di malattie cardiovascolari, quali l'Ictus, appare ben lungi dall'essere un miraggio. Anzi: appare una triste realtà. Si parla addirittura di mortalità doppia rispetto al placebo.
Nel Risperdal il problema è ancora più grave. L'aumento è addirittura quadruplo (33 contro 8). Nei pazienti anziani, addirittura, per chi assume risporidone, il rischio di problemi cerebrovascolari è 1 su 6.
Una percentuale enorme, a quanto pare!

Nell'articolo, dell'Aprile 2004 (quindi, di poco più di quattro anni fa) si viene anche avvertiti che:

In attesa che si faccia maggiore chiarezza e di indicazioni precise da parte del Ministero, appare prudente non iniziare nuovi piani terapeutici con gli atipici. Nei casi di nuova diagnosi, in assenza di controindicazioni (es. demenza a corpo di Lewy, parkinsonismo già evidente), si potrebbe tentare un trattamento con aloperidolo a basse dosi per un periodo limitato di tempo, mantenendo il paziente sotto stretto controllo. Nei pazienti in terapia con gli antipsicotici atipici, sospendere di colpo il trattamento può risultare pericoloso da un punto di vista clinico e difficilmente realizzabile sul piano organizzativo; la soluzione potrebbe essere quella di tentare una sospensione graduale nei pazienti che tornano al centro per un controllo o per un rinnovo del piano terapeutico, mantenendo nel frattempo un monitoraggio attento, con controlli più ravvicinati, tentando di sospendere il trattamento in caso di miglioramento clinico stabile.

Come si vede, si suggerisce il non uso di questi prodotti. Per quanto riguarda l'aloperidolo, si suggerisce il suo uso a basso dosaggio. Mentre questo non viene fatto, spesso (so di casi dove esso viene somministrato a oltre 5 mg. al giorno).
Si parla poi di "Miglioramento Stabile". Cosa che, finalmente, cominciamo a vedere! Qualcuno che parla di cura e non soltanto di tenere sotto controllo i sintomi!

Nel Risperdal (www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/risperdal.asp), però, le informazioni cliniche ai pazienti avvisano che:

Risperdal dovrebbe essere somministrato con cautela in pazienti con malattie cardiovascolari (p.e. scompenso cardiaco, infarto miocardico, alterazioni della conduzione, disidratazione, ipovolemia o malattie cerebrovascolari), e il dosaggio dovrebbe essere gradualmente adattato come raccomandato.

Non mi sembra che il rischio venga adeguatamente evidenziato!

Viene, poi, detto tra gli effetti indesiderati, che, uno dei rischi possibili è:

È stata anche riportata una modesta riduzione del numero dei neutrofili e/o trombociti.

Solo modesta, mi viene da dire?

Ma viene anche detto che, tra i rischi possibili, vi è:

intossicazione da acqua dovuta o a polidipsia o alla sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH)

Per chi non sapesse cosa è la SIADH, può andare su:
http://en.wikipedia.org/wiki/Syndrome_of_inappropriate_antidiuretic_hormone. Questa malattia è dovuta ad un'eccessiva secrezione di Vasopressina (detto anche Ormone Antidiouretico - Il suo simbolo medico è ADH). La Vasopressina aumenta l'assorbomento di acqua da parte dei reni.
Un eccesso di Vasopressina quindi provoca un eccessivo assorbimento di acqua da parte dei reni. Per questo motivo la SIADH si chiama anche "Intossicazione da acqua". Di fatto, il corpo assorbe troppa acqua, ed i reni si trovano letteralmente "Riempiti di Acqua".

Insomma, un rischio non indifferente.

Ma tra gli altri effetti appare anche la:

sindrome neurolettica maligna (SNM)
e la
discinesia tardiva

Questa Sindrome colpisce raramente (pare, secondo il Sito www.oasiblu.com - articolo a pagina: www.oasiblu.com/psicofarmaci/psicof04.htm -, che colpisca dallo 02 al 2,4% dei casi,. Ma non è così poco! Eì sempre 1 su 50 sino a i su 500!). Sempre qui appare che è mortale nel 12 - 25% dei casi. Quindi, se va male, purtroppo, un numero variabile da 1 su 200 ad 1 su 2000, che assume neurolettici, finirà per morire di questa malattia.
La discinesia tardiva, citando da Oasi Blu, è:

E' caratterizzata dalla presenza di movimenti involontari (discinetici) a carico della muscolatura della bocca, delle labbra e della lingua. Spesso possono essere colpiti anche i muscoli degli arti e del tronco. Tali movimenti si attenuano o scompaiono durante il sonno, mentre aumentano in condizioni di tensione emotiva. Sono movimenti ripetuti e ritmati tipo: succhiare, baciare, piegare le labbra, soffiare, masticare, protendere la lingua. Comuni sono anche i tic facciali e le smorfie e si possono osservare movimenti incontrollati delle dita, sbattere dei piedi ed altri movimenti insoliti. Tali effetti possono essere molto visibili o anche solo percepibili da un occhio alienato. Tale insieme di effetti è chiamato "discinesia tardiva" perché può insorgere di solito dopo alcuni anni dall' inizio del trattamento (nel 20-55% di persone trattate per più di due anni), tuttavia vi sono casi di insorgenza molto precoce (alcuni mesi dopo l'inizio del trattamento) e può insorgere anche dopo la sospensione del trattamento (discinesia da sospensione).
Esistono forme ad evoluzione favorevole e sfavorevole, cioè reversibile o irreversibile. Queste ultime rappresentano il 30% del totale.
Sono stati notati alcuni fattori di rischio, cioè alcune condizioni che favoriscono la possibilità di sviluppare questo disturbo, tra cui: sesso femminile, età superiore ai 55 anni, assunzione prolungata della sostanza (più di due anni), associazione con composti antiparkinsoniani, uso di farmaci depot (ovvero iniezioni a lento rilascio).
Poiché non esistono rimedi contro la discinesia tardiva la prevenzione è molto importante:
se si usano neurolettici, prenderli per un breve periodo e in dosi minime;
mentre si assumono neurolettici effettuare ogni 3 mesi un esame neurologico per poter identificare precocemente i primi segnali di tale effetto, come i movimenti vermicolari della lingua;
fare pause senza assumere neurolettici, almeno 4 volte l'anno, all'incirca ogni 3 mesi. Durante tali pause della durata di almeno 2-4 settimane possono comparire i primi segni di discinesia tardiva. Se compaiono, il trattamento deve essere interrotto;
evitare l'uso dei neurolettici depot: rispetto alle preparazioni orali presentano un rischio tre volte maggiore;
evitare la sospensione brusca del trattamento: una sospensione graduale può ridurre i rischi di discinesia tardiva (i tempi e i modi con cui arrivare alla sospensione del farmaco sono variabili da persona a persona, è necessario consultare un medico che aiuti indicando quali sostanze, ad esempio vitamine e sali minerali, assumere per non accusare disturbi durante la sospensione della terapia farmacologica);
usare composti antiparkinsoniani solo se compaiono disturbi extrapiramidali.
Anche qui siamo di fronte ad un problema grave. Chi soffre di discinesia tardiva, non riesce più a controllare i movimenti. Muove piedi, gambe e braccia in modo quasi meccanico, senza poterne fare a meno. Non ha più il controllo dei suoi movimenti, non è più libero di muoversi come vuole.
Le percentuali sono altissime. Molto variabili, perché non sempre calcolabili.
Ma ho evidenziato un dato certo: le sindromi irreversibili rappresentano il 30% dei casi.
Quindi, quando un paziente assume questi prodotti per lungo tempo, il rischio "minimo" di discinesia tardiva è del 6%. Quindi vuol dire che, su 50 persone che assumono neurolettici in modo continuativo, 3 avranno movimenti inconsulti per tutta la vita.
Nelle statistiche meno ottimistiche, si sale sino al 16,5%. Vale a dire che, su 50 persone, 8 avranno questo problema.
Direi che è un problema molto serio!

E i trattamenti prolungati sono all'ordine del giorno, perché, come sempre appare sull'articolo citato:

I neurolettici agiscono solo sui sintomi ma non hanno efficacia sulla causa del disturbo (reale o presunto che sia), inoltre quasi tutti possono provocare come "effetto collaterale" ciò contro cui sono somministrati (ad esempio, l'incremento di sintomi come le allucinazioni). Questo fenomeno è noto col nome di effetto paradosso.

Questo è perfettamente nell'Ottica di una parte della Medicina odierna. Vale a dire, nessuna ricerca delle cause di una situazione, ma semplicemente farmaci per "tenerla sotto controllo".
Tutta la ricerca degli ultimi anni in tal senso, infatti, non è mai andata a cercare, in qualche modo, di comprendere le cause del malessere, ma semplicemente nel "cronicizzarla". Portando con sé un gran numero di problemi, che poi a loro volta non verranno "curati", ma semplicemente "tenuti sotto controllo".

Il rischio diabete è un altro problema non indifferente.
E' scoppiato con il "Caso Zyprexa". Addirittura il Sito de "La Leva di Archimede" ha intitolato: "Zyprexa Uccide"

Nel citato all'inizio articolo su Progetto Diabete appare che:

il diabete era diagnosticato nel 15,5% di schizofrenici trattati con clozapina, nell'11% di quelli trattati con olanzapina e nel 6% di quelli trattati con risperidone.

Sembra un numero enorme. Nello Zyprexa (Olanzapina) il rischio Diabete è addirittura dell'11%. Vale a dire che, su 10 pazienti trattati con questo Farmaco, almeno uno si troverà diabetico! Nella Clozapina, addirittura, il rischio è oltre il 15%. Vale a dire che su 150 pazienti trattati con il farmaco (Leponex) oltre 10 saranno diabetici.
Ancora appare che:

Nel giugno del 2001 la CADRMP Canadian Adverse Drug Reaction Monitoring Program ha ricevuto 37 reports di sospetti disordini del metabolismo del glucosio associato all'uso di clozapina, olanzapina, quetiapina e risperidone. In 17 dei 37 casi pervenuti, la disfunzione metabolica si era verificata entro 5 mesi dall'inizio del trattamento.

Quindi, il rischio di questi farmaci è forte anche in trattamenti piuttosto brevi.

Ancora si dice che:

Dei 35 reports in cui si era avuta l'iperglicemia, in 4 casi era invece la prima manifestazione della patologia

Il rischio diabetico appare quindi molto alto.

Ma tuttavia, occorre anche precisare che:

Il diabete indotto dagli antipsicotici atipici può essere attribuito a fattori multipli, il meccanismo d'azione rimane al momento poco chiaro.

In attesa di "Chiarirlo", tuttavia, questi farmaci si vendono regolarmente, e sono ampiamente prescritti!

Sul tema si vedano anche gli articoli su:
www.xagenasalute.it/azguide/search.php?search_string=Antipsicotici%20Atipici&l=a&year=all

In uno di questi
(www.xagenasalute.it/azguide/search.php?search_string=Antipsicotici%20Atipici&l=a&year=all&action=show&id=32), si parlka di Quetiapina in modo positivo:

La Quetiapina (Seroquel) è un farmaco antipsicotico, che trova indicazione nel trattamento della schizofrenia e degli episodi maniacali associati al disturbo bipolare I.

L’FDA ha approvato nuovi dati di efficacia riguardo alla Quetiapina nel trattamento degli episodi maniacali nei pazienti con disturbo bipolare di tipo 1.

Studi clinici hanno dimostrato che dopo 12 settimane, circa 2/3 dei pazienti che hanno assunto la Quetiapina hanno raggiunto la remissione della malattia.


Tuttavia, va segnalato che il trattamento è stato somministrato per un periodo limitato (poco meno di tre mesi 3 mesi). E qui si parla di "cura", non di controllo dei sintomi. In questo caso, il farmaco è benvenuto. Perché ha curato davvero. Non sempre è così, però! Anche se un uso così "intelligente" di un farmaco è degno di menzione!
Il problema è quando il farmaco è solo un "palliativo". E sono la maggior parte dei casi. Il farmaco che "cura" è il benvenuto!

Il "Caso Zyprexa" è uno dei più eclatanti. Il prodotto appare chiaramente causare effetti come il diabete e l'iperglicemia, oltre che l'obesità.

Su: www.laleva.org/it/2007/02/e_scoppiato_il_caso_zyprexa_uccide.html possiamo leggere che

L’Olanzapina, immessa nel mercato nel 1996 con il nome commerciale o Zyprexa , è uno psicofarmaco neurolettico molto utilizzato in psichiatria, spesso spacciato per un farmaco «miracoloso» con pochi effetti collaterali. La verità emersa da questa inchiesta negli USA è che invece causa dei gravissimi effetti collaterali, tra cui l’obesità e l’innalzamento della glicemia, entrambe cause del diabete. Dalle migliaia di documenti occultati dalla Eli Lilly emerge che, la farmaceutica produttrice non solo era consapevole di questi rischi associati allo Zyprexa, ma si adoperò al fine di assicurare l’occultamento di tutte le ricerche compromettenti, al fine di non pregiudicare la commercializzazione di quello che è oggi il farmaco più venduto dalla Eli Lilly, un business che nel solo 2006 ha superato i 4 miliardi di dollari annui. È stimato che 2 milioni di persone al mondo assumono regolarmente lo Zyprexa.

Queste notizie si commentano da sole. Il farmaco appare essere davvero pericoloso, per i sintomi che può provocare.

Ancora, si legge che:

L’Associazione per il Diabete Americana ha dichiarato che lo Zyprexa è il farmaco psichiatrico più a rischio in assoluto di causare il diabete. Ted Chabasinksi ha dichiarato in tribunale “Nonostante si tratti di una causa civile, ciò che questa documentazione dimostra è che ci troviamo di fronte ad un atteggiamento CRIMINALE da parte dei dirigenti della Lilly. Mentendo circa i reali effetti dello Zyprexa, ed occultandoli, hanno optato per una linea d’azione che sapevano avrebbe portato alla lesione ed alla morte di migliaia di persone…” La casa farmaceutica Eli Lilly sta esercitando pressione legale per oscurare il sito di MindFreedom International e altri siti antipsichiatrici, accusandoli di divulgare il materiale che è oggetto del processo. Vi invitiamo quindi a visitare il sito di MindFreedom International all’indirizzo: www.mindfreedom.org.

Qui si va chiaramente ad ostacolare la verità e la conoscenza. E questo dimostra già quello che scrivevo ieri: la Legge non è con i deboli ma con i potenti, la Legge è con le Caste e gli Ordini Professionali.
Caste ed Ordini che vorrebbero diventare i "Depositari" della Conoscenza, come in passato erano i Grandi Sacerdoti, i quali avevano conoscenze che "I Comuni Mortali non potevano avere".

Oltre al Sito di Mind Freedom, vi indoco anche http://psychrights.org. Un Sito sui Diritti Umani in termini di Psichiatria, tra i più attivi nel denunciare il "Caso Zyprexa".
Anche sul Sito Ufficiale del Farmaco: www.zyprexa.com, appaiono questi rischi (vedi www.zyprexa.com/common_pages/safety.jsp)

High lipid levels (fats in the blood). People taking ZYPREXA should have lipid level tests, including triglyceride and cholesterol levels, at the beginning of treatment and have follow-up tests during treatment.
Weight gain. People taking ZYPREXA may gain weight and should have their weight checked regularly while taking ZYPREXA.
Neuroleptic malignant syndrome (NMS). This is a rare but very serious reaction to certain medicines for mental health problems, including ZYPREXA. The symptoms include high fever; sweating; rigid muscles; sleepiness; confusion; and changes in breathing, heartbeat, and blood pressure. Stop taking ZYPREXA and go to an emergency center immediately if you have these symptoms. NMS can cause death and must be treated in a hospital.
Tardive dyskinesia. This is a condition seen with certain medicines for mental health problems, including ZYPREXA. It causes body movements that keep happening and that you cannot control. These movements usually affect the face and tongue. Tardive dyskinesia may not go away, even if you stop taking ZYPREXA. It may also start after you stop taking ZYPREXA. Tell your doctor if you get body movements that you cannot control.
Anche qui, quindi, segnalato finalmente il rischio di effetti seri. Compresa la Discinesia Tardiva che "potrebbe non andarsene qualche quando si smette di prendere il farmaco". Anzi, "talvolta sopraggiunge proprio quando si smette il trattamento".
Ma non vedo segnalato il rischio di diabete! Solo quello di aumento di colesterolo! E solo "all'inizio del trattamento"!

Solo nella sezione dedicata ai Medici, che a differenza che nei Siti Italiani è comunque accessibile a tutti (Basta cliccare su "Sono un Medico e voglio proseguire". E ti si apre la pagina con tutte le informazioni del caso. Nessuno ti chiede se lo sei! Fortunatamente sui Siti Internazionali l'Informazione è un diritto di tutti e non soltanto per qualche "Casta Professionale"!) si va a parlare anche dei rischi di iperglicemia. Ma in modo non del tutto chiaro. Prima si dice che i rischi sono inconsistenti, ma poi si afferma che occorrono controlli in pazienti a rischio e con elevati livelli glicemici.
Insomma, il rischio si minimizza! Come sempre! Ma almeno qui le informazioni si possono ottenere. Anche se riservate ufficialmente ai terapisti! In questo caso, al limite, è soltanto un problema di linguaggio che i più potrebbero non comprendere. Ma, a differenza che sui Siti Italiani, non è un linguaggio monopolio di categoria, ma per tutti.

Insomma: c'è davvero da stupire.
Non a caso, conosco persone che, in cura con lo Zyprexa, dichiaravano di "Sentirsi come se avessero il Diabete". In effetti, il rischio di averlo sul serio appariva molto forte! E se avessero continuato ancora, avrebbero potuto vedersi compromesso il loro Sistema Metabolico degli Zuccheri! Magari anche in modo permanente, o comunque con grosse difficoltà a tornare come prima.

Per un problema, magari, risolubile in modo ben più indolore! Magari, la schizofrenia è soltanto una Mancanza di Qualcosa. Magari basta reintegrare un sale, o rafforzare il Sistema Immunitario, per vederla dissolvere come neve al sole.

Magari. Ma occorre sapere per evitare di incorrere nelle maglie di una Medicina, che, se spesso salva, molte volte davvero "Uccide".
Il caso della Madre di un mio amico, morta a soli 61 anni per emorragia intestinale dovuta a dei farmaci che assumeva per l'artrosi è abbastanza evidente.


Vi sono tanti buonissimi Medici. ma occorre rifuggire da quelli il cui scopo è solo cronicizzare. Magari per loro stessa ignoranza. Come sempre, è sempre l'Ignoranza il peggior Difetto Mentale. Ha ragione il Buddhismo. La Conoscenza è sempre una grande arma. E conoscere significa davvero poter evitare e far evitare a persone vicine e lontane problemi molto gravi. Facendogli sapere che, anche se il Medico dirà che non è vero, "C'è sempre un'altra strada da percorrere". Più indolore, più dolce, meno invasiva, che davvero va a curare. E che può, sperabilmente, portare alla guarigione. O almeno ad una vita migliore.

Un saluto con un grande Oceano di Consapevolezza e Gioia, che vi aiuti a capire che "Un'alternativa è sempre possibile".

Sergio Ragaini (Meicina e cultura)