Digiuno terapia
Ho conosciuto il digiuno per caso, come
spesso accade per le cose importanti. Avevo 24 anni, era il 1981, ero
studente di medicina, quando ebbi un forte attacco di appendicite acuta.
Allora ero interno alla VI Clinica Medica dell'Università "La
Sapienza" di Roma e alla fine di quella settimana di dolori acuti
e febbricola si configurava un'operazione all'inizio della settimana
successiva.
Disperato e terrorizzato dall'anestesia, il venerdì pomeriggio,
tornando a casa, consultai tutti i miei libri di quella che allora si
chiamava Medicina Alternativa (termine usato, purtroppo, ancora oggi
anche se sarebbe più corretto parlare di Medicina Biologica o
Funzionale). Iniziai a consultare molti libri e, alla voce "appendice
acuta" trovai 3 libri che mi convinsero: il primo parlava di argilla
ventilata, cioè in polvere, per via interna in quanto dotata
della capacità di assorbire le tossine intestinali per effetto
osmotico. Pensai che non mi sarebbe costato nulla tentare e iniziai
a prenderla (oggi, alla luce della mia esperienza di esperto in Medicina
Biologica, la utilizzerei anche come impacchi esterni secondo i dettami
della Idroterapia). Un secondo libro mi consigliava l'agopuntura che
io allora già studiavo e quindi pensai che mi avrebbe giovato.
Il terzo libro che mi convinse fu un libro sul digiuno terapeutico;
lessi che alcuni giorni di digiuno potevano togliere l'infiammazione
all'appendice e così decisi di digiunare per 3 giorni con la
speranza che il lunedì successivo sarei guarito e avrei evitato
l'intervento chirurgico. Con mia sorpresa la domenica mattina i dolori
erano già scomparsi e, anzi, sperimentai un benessere e una vitalità
insolite.
Non sapevo quale delle 3 terapie fosse stata la più importante,
ma fui molto contento di aver evitato l'operazione.
Ad ogni modo, rinchiusi in un cassetto quella esperienza di digiuno
convinto che un giorno, una volta laureato, l'avrei potuta utilizzare
per far star bene i miei pazienti e curare casi anche difficili: sui
libri che avevo letto si parlava anche di casi di guarigione di malattie
decisamente più importanti di un'appendicite acuta.
Sapevo, però, che una volta laureato, non sarebbe stato facile
proporre a qualcuno di digiunare anche perché, a quei tempi,
il digiuno era materia di equivoco, utilizzato spesso per protesta a
scopi politici. Di conseguenza, la mia esperienza continuava a restare
nel cassetto e mi guardavo bene dal tirarla fuori perché sicuramente
avrei rischiato di essere considerato quanto meno un medico strano.
IL DESTINO
Ma il destino era già scritto
e, senza che io lo volessi, fui costretto a dovermi di nuovo interessare
del digiuno. Infatti, nei primi mesi del 1986, mi fu inviata, da un
erborista che conoscevo bene, una signora sui 35 anni che aveva forti
problemi di stitichezza.
Io ero alle prime armi ed essenzialmente praticavo l'agopuntura per
le patologie più disparate. Quando mi si presentò la signora
in questione, mi resi conto che il caso era molto difficile. Infatti,
mi trovavo di fronte ad una persona spenta, senza energia e vitalità,
intossicata, piena di brufoli, grassa. Facendole l'anamnesi, mi resi
conto che la sua stitichezza era atavica nel senso che la signora dichiarava
di essere stitica fin dall'infanzia e che faticava ad andare in bagno
pur prendendo forti lassativi.
Ad un'anamnesi più approfondita seppi poi che si era separata
dal marito perché quest'ultimo avrebbe voluto un figlio e la
signora non si era sentita di diventare madre (stitichezza anche vaginale,
pensai).
Inoltre, abitando nei pressi di una famosa pasticceria in Prati, era
solita fare colazione, merenda e cena con i dolci; a pranzo, invece,
lavorando al Banco di Roma in via del Corso, spesso si nutriva di pizza
a taglio.
Per finire, nota pittoresca ma non sempre priva di fondamento, notai
che astrologicamente era del segno della Vergine (secondo Freud e Jung
archetipo "dell'anale trattenuto" e quindi tendenzialmente
stitico) ed era pure genovese, popolo per antonomasia "tirato".
Considerato tutto questo, pensai che avevo poche possibilità
di riuscire a guarirla con l'agopuntura che, pur essendo un'arma potentissima,
difficilmente da sola poteva risolvere un caso così radicato.
A quel punto, non volendo fare una brutta figura né con la paziente,
né con il mio amico erborista, né con me stesso (ricordiamo
che ero agli inizi della mia professione), decisi di dirle che non me
la sentivo di prenderla in cura poiché il suo era un caso talmente
difficile che avrebbe potuto trarre giovamento solo da una autentica
catarsi, da una sorta, cioè, di resettaggio del computer.
Usai espressioni tipo "fenice che rinasce dalla polvere" oppure
" Gesù che aveva digiunato 40 giorni nel deserto" come
a farle capire che avrebbe potuto trarre giovamento solo da un reale
sovvertimento della sua vita e delle sue abitudini (però non
pensavo affatto al digiuno, era solo un modo di dire); ovviamente mi
aspettavo che la signora sorridesse alle mie battute ma, intossicata
com'era, e forse anche per il suo carattere, non afferrò la mia
ironia e, con mia somma meraviglia, mi disse che era pronta a fare quei
40 giorni di digiuno se questo avrebbe potuto aiutarla.
Questa sua reazione mi spiazzò completamente poiché non
ero preparato; infatti conoscevo il digiuno solo per aver letto dei
libri e l'unica mia esperienza diretta era costituita da quei 3 giorni
a cui mi ero sottoposto 4-5 anni prima.
Ma, vista la sua reazione inaspettata, pensai di cogliere la palla al
balzo e dirle che i 40 giorni erano una battuta ma che l'avrei seguita
per 3 giorni che, sicuramente, vista la mia esperienza, le avrebbero
fatto molto bene.
Nel contempo, le consigliai di leggere un libro sul digiuno (uno dei
libri di H. Shelton) e le diedi appuntamento per l'agopuntura del giorno
successivo.
La signora iniziò così il suo digiuno e per i primi 3
giorni tutto andò benissimo: infatti, si sentiva così
bene che mi chiese di continuare per altri giorni ancora poiché
aveva letto che un digiuno perfetto finisce quando la lingua, dopo essere
diventata biancastra come espressione dello smaltimento di tossine,
ritorna ad essere rosa. Nel suo caso era marrone-verdognola e ciò
accade quando si siano presi molti farmaci; in funzione di questo dato
la signora, che chiameremo M.Z., aveva deciso che avrebbe aspettato
fino al momento in cui la lingua fosse ritornata rosa: evidentemente,
sentendosi bene, ci aveva preso gusto.
Così iniziarono a trascorrere i giorni e M.Z., all'uscita della
Banca, non potendo andare in pasticceria, si limitava ad andare dai
suoi amici erboristi. M.Z. digiunò per 43 giorni, solo con acqua;
tante persone furono testimoni di quella catarsi che all'inizio avevamo
auspicato: infatti, il suo sguardo ritrovò tutta la vitalità,
la pelle diventò liscia e rosea, il suo peso passò da
72 a 53 kg lasciandola, però, in splendide condizioni di tonicità,
idratazione e rassodamento della sua persona. Si poneva il problema
della stitichezza che era stato il motivo primario del nostro incontro.
Dovetti faticare molto per convincere M.Z. a non forzare di nuovo il
suo intestino con i soliti lassativi e così, dopo una decina
di giorni, mi chiamò per annunciarmi il "lieto evento".
Altri, però, non conoscendo il motivo del digiuno, rimasero colpiti
soprattutto dal suo cambiamento estetico che fu davvero eccellente,
soprattutto perché, oltre al tono ed al rassodamento, notai una
cosa inaspettata e cioè che il grasso era andato via in modo
inusuale per una dieta: infatti, sembrava che il dimagrimento fosse
avvenuto solo nelle zone dove ce n'era più bisogno e questo,
in qualche modo, era straordinario.
Oggi non mi meraviglio più perché ho visto che questo
"miracolo" avviene in chiunque si sottoponga al digiuno.
Pochi giorni dopo la fine del digiuno di M.Z. mi chiamò un signore
per chiedermi di far dimagrire il figlio; fui molto sorpreso da questa
richiesta, poiché normalmente praticavo l'agopuntura e non mi
ero mai interessato al dimagrimento.
Capii subito, però, che quel signore aveva visto M.Z. e che,
non conoscendo il motivo reale del suo digiuno (stitichezza e intossicazione),
ne aveva notato solo la parte esteriore, cioè lo straordinario
dimagrimento che c'era stato.
Nei giorni seguenti arrivarono altre richieste di dimagrimento e allora
capii che c'era stato un grande equivoco: infatti il digiuno non è
una dieta o un metodo per dimagrire. Per dirla meglio, è anche
il miglior metodo per dimagrire presto e bene per chi ne ha bisogno,
ma il suo scopo non è quello, bensì quello di attuare
una reale e profonda disintossicazione organica, un riposo fisiologico
che potenzia in modo eccezionale tutto il sistema immunitario ponendo
le basi per guarigioni da malattie anche gravi.
Considerare il digiuno come metodo per dimagrire è molto limitativo:
esso rappresenta quantomeno la "remise en forme" dei francesi,
cioè un periodo in cui ci si disintossica e ci si rigenera per
essere più in forma che mai a livello sia psichico che fisico
(ed infatti, in oltre 15 anni, ho visto scomparire molte malattie, dall'ipertensione
alla psoriasi, da gravi malattie tiroidee ad artriti ed artrosi, dall'asma
alle più svariate forme di allergia, da gravi forme di cefalea
a varie malattie autoimmuni).
L'unico problema che ho dovuto affrontare è stato quello di cercare
di convincere chi voleva digiunare per dimagrire che il digiuno era
molto di più. Devo dire che non sempre ci sono riuscito ma devo
anche dire che negli ultimi anni un numero sempre crescente di persone,
pur partendo con la logica dimagrante, ha rivalutato poi il digiuno
proprio perché ne ha sperimentato la parte terapeutica e tornano
poi a farlo anche solo per questa.
Dedicherò più avanti un intero capitolo al digiuno come
mezzo ottimale per dimagrire e guarire dalla cellulite.
IL MIO LUNGO DIGIUNO
Dopo aver seguito tutte quelle persone
che nei 2-3 mesi pre-estivi del 1986 mi avevano chiesto di digiunare,
mi resi conto che forse esistevano molti motivi per sperimentarne anch'io
uno lungo, un po' per esperienza personale, un po' perché avvertivo
la necessità di disintossicarmi, un po' perché ero in
leggero sovrappeso e un po' anche perché quell'anno c'era stato
l'incidente di Chernobyl.
Avevo dunque molti motivi per digiunare, così il primo agosto
iniziai a bere 3-4 litri al giorno di acqua oligominerale; facevo la
mia agopuntura giornaliera deciso ad aspettare che anche la mia lingua,
una volta diventata bianca, tornasse ad essere rosa.
Questo accadde dopo 28 giorni ed ho un ricordo eccellente di quella
esperienza a parte il fatto che, pur non avendo fame fisica, sognavo
manicaretti di ogni tipo. Ma nulla poteva distogliermi dal mio intento,
perché sapevo che sull'altro piatto della bilancia c'era un risultato
ben più importante; del resto sapevo anche che di lì a
poco avrei comunque ripreso a mangiare.
Quei 28 giorni passarono sereni, senza grandi cali di energia, anzi
ricordo che il 26° giorno riuscii a fare una partita di tennis.
Il riscontro finale fu superiore alle mie attese perché avevo
ritrovato uno stato di benessere generale e avevo smaltito in modo eccellente
i chili superflui senza peraltro perdere tonicità a livello muscolare.
Notai anzi che la perdita del peso era avvenuta in corrispondenza delle
zone dove ce n'era più bisogno e questo costituiva un fatto insolito
che nelle altre diete non si verifica mai (vedi la pagina su "Digiuno
e sovrappeso").
Ma i vantaggi più importanti li sperimentai nelle settimane e
nei mesi successivi con un benessere profondo sia fisico che psichico
e soprattutto con la scomparsa dei dolori cervicali di cui soffrivo
da anni ripetutamente.
Questo fatto mi dette la certezza che evidentemente il digiuno aveva
prodotto una grande disintossicazione del mio organismo.
Visti i risultati ottenuti su di me, pensai di adottare questo metodo
di cura anche con i miei pazienti. In 15 anni ho seguito tante persone
a digiuno vedendo spesso risultati sorprendenti, fino alla scomparsa
definitiva, come ho già detto, di tante malattie come l'asma,
allergie, ipertensione, dolori, artrosi, cisti, ecc..
Ma ora vediamo nel dettaglio cos'è la digiunoterapia.
CHE COS'E' IL DIGIUNO
Queste pagine hanno lo scopo di erudire
il paziente su tutti i dettagli, anche scientifici, riguardanti questa
terapia, in modo che essa venga vissuta con la massima tranquillità
e con la consapevolezza di aver scelto il metodo di gran lunga più
intelligente per ottenere salute e bellezza.
E' importante che il paziente stesso ne conosca tutti gli aspetti, anche
per non essere influenzato dall'ambiente: infatti, al contrario di altre
nazioni, la digiunoterapia in Italia non è ancora molto conosciuta,
per cui è possibile incontrare persone che ne parlano bene ed
altre che ne parlano male, ma che, però, in realtà non
ne sanno un granché, medici compresi (in quanto questo tipo di
terapia non è materia di insegnamento alla Facoltà di
Medicina).
E' per questo che la vostra scelta deve essere autonoma e basata su
principi di una critica logica, senza essere condizionati da nessuno.
A questo punto vediamo di che cosa si
tratta: per digiuno si intende un periodo di alcuni giorni in cui il
nutrimento si assume dalle riserve di cibo accumulate (non solo grassi
ma anche
proteine, zuccheri, vitamine, minerali) e, nel contempo, si bevono almeno
3 litri di acqua oligominerale al giorno, con la quale si possono fare
anche dei tè leggeri o tisane naturali. E' molto importante bere
molta acqua oligominerale, al fine sia di velocizzare lo smaltimento
delle riserve grasse, sia di favorire l'eliminazione di tutte le scorie
metaboliche rimosse dai tessuti. Per il reintegro proteico sono utilizzati
gli aminoacidi essenziali in forma ramificata, in grado di migliorare
il ricambio delle proteine stesse.
La dieta idrica è semplice e facile da praticare grazie all'efficacia
dell'agopuntura, tecnica indolore che stimola nell'organismo la produzione
di endorfine, particolari ormoni dotati di potere anti-fame e di tonificazione
psico-fisica. Grazie alle endorfine, si attenua la sintomatologia legata
all'astinenza da cibo e migliorano le compensazioni metaboliche che
sono proprie dello stato di digiuno. In tal modo, con una seduta di
agopuntura giornaliera del tutto indolore, il paziente è in grado
di svolgere la sua normale attività e di superare il senso di
fame legato alle classiche ore dei pasti.
L'agopuntura, serve anche a tonificare organi che al Check-up Funzionale
preliminare risultassero deboli: in tal modo, non solo è possibile
superare il senso di fame, ma si è messi nelle condizioni di
continuare a lavorare tranquillamente e, anzi, a volte, si può
sperimentare un'efficienza ed una chiarezza mentale fuori dal comune
(informiamo, per quanto concerne l'agopuntura, che gli aghi utilizzati
sono sempre perfettamente sterilizzati; chi, comunque, volesse utilizzare
aghi personali, può farne richiesta in sede di prima visita).
La durata della dieta idrica, perché abbia un risultato apprezzabile
sia per la salute che per il dimagrimento, varia da un minimo di 7 giorni
fino a quando la lingua ritorna ad essere rosa: infatti, come espressione
della disintossicazione in atto, la lingua, dopo alcuni giorni, si ricopre
di una patina biancastra, che nei casi delle persone più intossicate,
specie da farmaci, può diventare anche verdastra o marrone. Solo
quando termina questa fase, il corpo è completamente disintossicato
(possono servire anche 30-40 giorni). Quindi, la durata della dieta
varia a seconda delle esigenze e degli intendimenti del singolo paziente:
lunghi digiuni sono effettuati soprattutto in casi di patologie serie,
mentre chi si sottopone a dieta idrica a scopo dimagrante effettuerà
digiuni brevi, da 7 a 15 giorni, con una media di 10-13.
In questo periodo, come già accennato, si continua a fare la
vita di sempre e solo una piccola percentuale di pazienti, quelli più
intossicati (circa il 10-15%), può accusare, nonostante l'agopuntura,
una certa stanchezza che, in genere, è destinata a scomparire
dopo 1-2 giorni; un disturbo più raro è una possibile
cefalea che non dura mai più di un giorno. Solo in casi eccezionali
(in genere in pazienti molto intossicati) ci possono essere disturbi
più fastidiosi come nausea, tachicardia, stanchezza più
marcata. Tutti questi sintomi, ripetiamo, non dipendono direttamente
dal digiuno in sé (ricordiamo che l'organismo è perfettamente
nutrito) ma dalla disintossicazione in atto, cioè dalla rimozione
di tossine dall'organismo.
Invece, come già detto, la stragrande maggioranza dei pazienti,
grazie al Check-up Funzionale ed all'agopuntura, inizia e termina la
dieta idrica senza avvertire alcun problema a livello fisico, proprio
perché, se non si è particolarmente intossicati, tutti
i processi metabolici si svolgono regolarmente attingendo alle riserve
nutritive dell'organismo.
Quello che segue è un piccolo
"manuale" del buon digiunante: piccoli consigli per vivere
meglio questo periodo che vi dedicate per migliorare la qualità
della vostra vita. Leggetelo ogni volta che avete qualche dubbio!
1. La disintossicazione
Sapete che, raramente, la disintossicazione
può dare un po' di stanchezza, un cerchio alla testa o altri
piccoli disturbi. Se si presentano, non preoccupatevi: è solo
un segna-le che l'organismo era carico di tossine che state espellendo.
2. Il calo di peso
Chi fa digiuno, in genere, ha visto altri
farlo e con ottimi risultati. Questo accadrà anche a voi. Tutti,
alla fine, rientrano nelle statistiche che vedono un'eccellente dimagrimento.
Non preoccupatevi se in uno dei giorni di cura sembrerà che siate
dimagriti poco o niente. Infatti, a volte l'organismo tende a fermarsi
su di un peso che in passato aveva memorizzato; ciò è
normale e nei giorni successivi recupererete.
3. La voglia psicologica del cibo
Tutti siamo abituati a mangiare ogni
giorno. Anche se l'agopuntura toglie la fame fisica, può a volte
rimanere un po' di voglia psicologica, specie alle ore dei pasti e soprattutto
la sera. Questo raramente accade ma è facilmente superabile se
trovate qualcosa da fare (un film, un'occupazione, un teatro, ecc.).
Ricordate che, specialmente chi fa il digiuno per dimagrire, si perde
un chilo al giorno e non vale la pena soffrire pensando che gli altri
mangiano. Se si è in sovrappeso vuol dire che si è mangiato
anche troppo e che pochi giorni di digiuno vi rimetteranno in forma
eccellente.
Pensate che siete stufi di essere in sovrappeso e di non sentirvi in
forma e a vostro agio. Pochi giorni di digiuno vi ridaranno sensazioni
inattese e vi faranno sentire come da tempo non vi succedeva.
Guardandovi allo specchio vi vedrete cambiare da un giorno all'altro,
sparirà l'appe-santimento, la pancia, la cellulite e, in definitiva,
quella brutta immagine che vi siete fatti di voi stessi e che anche
gli altri notano.
4. "Potrei fare una dieta più
lenta"
Ricordate innanzitutto che il digiuno
o la dieta vegetale non sono diete ma terapie profonde di "remise
en forme". Inoltre, ricordate che forse non siete riusciti a fare
diete (tristi) per 3-4 mesi e, caso mai le avete fatte, poi avete puntualmente
ripreso i chili.
Pensate anche che con solo pochissimi giorni di lavoro su voi stessi
otterrete il risultato che cercate che, altrimenti, costerebbe mesi
di sacrifici (ammesso che riusciate a farli).
Il digiuno è la forma più ottimale per raggiungere in
breve tempo salute e bellezza.
Sapete anche che il mantenimento che vi aspetta non è triste
come quello delle diete, ma ricco di soddisfazioni (nei giorni normali
avrete una normale colazione, un normale pranzo, una normale cena e
poi sono previste due deroghe settimanali equivalenti a lauti pasti).
5. Il rapporto con gli altri
E' consigliabile non dire che si è
a digiuno perché potreste incorrere in critiche da parte di persone
che ignorano l'esistenza di questa terapia (ricordate che in Italia
è ancora pressoché sconosciuta, anche se solo nel nostro
centro sono stati seguiti migliaia di pazienti). Se, invece, avete un
carattere forte e non siete debolmente soggetti alle critiche, potrete
anche parlarne liberamente e, anzi, persino vantarvene almeno per due
motivi: a) siete nell'Europa nel senso che siete abbastanza evoluti
da aver scelto una grande e moderna terapia; b) siete forti poiché
riuscite a fare qualcosa che gli altri neanche si sognano di fare.
Infine, ricordate queste parole: mentre all'inizio qualcuno potrà
criticarvi, con il passare dei giorni lo scetticismo si trasformerà
in ammirazione poiché sul vostro fisico inizieranno ad essere
evidenti i cambiamenti eccezionali che il digiuno vi permette di ottenere.
La regola, anzi, è che proprio alcuni di quelli che erano scettici
verranno a chiedervi di poterlo fare anche loro.
I LUOGHI COMUNI
Chi è ignorante in materia di
digiunoterapia di solito paventa ipotetici rischi. Ma se il digiuno
è fatto con una corretta impostazione non solo non è assolutamente
dannoso, anzi produce grandi effetti positivi.
A tale proposito, mi sembra utile ricordare che alcuni luoghi comuni
sul digiuno sono ormai cancellati dagli studi e dall'esperienza degli
ultimi anni e quindi è bene precisare che:
Con il digiuno non si perde massa corporea magra, cioè massa
muscolare; infatti, a parte il fatto che gli 8 aminoacidi essenziali
sono integrati, va detto anche che in un digiuno l'organismo è
tranquillamente in grado di riciclare gli aminoacidi recuperati nel
normale catabolismo proteico. Detto in parole molto semplici, contrariamente
a quanto qualcuno potrebbe pensare, con il digiuno non si perde massa
corporea magra, cioè massa muscolare. A questo riguardo, ricordo
sempre che tra i tanti pazienti seguiti in 15 anni di esperienza abbiamo
avuto anche un famoso campione del mondo in carica di pugilato che dopo
il digiuno (senza neanche gli integratori proteici) ha difeso con successo
il titolo per altre 7 volte.
Durante il digiuno non si perdono liquidi intracellulari ma solo grassi
e liquidi extracellulari. Infatti, nonostante nei primissimi giorni
l'organismo elimini i ristagni, cioè gli accumuli eccessivi di
liquido extracellulare, come gonfiori alle gambe o alle mani, è
anche vero che esso (questa è la cosa più importante)
acquista liquidi a livello intracellulare ringiovanendo effettivamente
i propri tessuti. Basti pensare che uno dei parametri dell'invecchiamento
è proprio la perdita di liquidi intracellulari. Ne è buon
testimone la pelle che, senza ricorrere a creme idratanti o altro, acquista
una elasticità ed una bellezza che i pazienti stessi possono
riscontrare immediatamente alla fine del digiuno o anche dopo i primi
giorni; ciò è dovuto anche alla eliminazione dei radicali
liberi dai tessuti, essendo gli stessi responsabili della distruzione
delle fibre elastiche. Ecco spiegato il perché di una grande
elasticità e salute, non solo dal tessuto cutaneo, con conseguente
miglioramento dell'aspetto e di tutto l'organismo.
I corpi chetonici sono un normale prodotto del metabolismo dei grassi
che naturalmente aumenta durante un digiuno e questo aumento fisiologico
è normale e non deve essere confuso con un segno di sofferenza
dell'organismo: infatti, nutrendosi solo di grassi è normale
un aumento di corpi chetonici. Solo se ciò si verifica durante
una normale alimentazione nel bambino o nell'adulto è segno di
alterazione del metabolismo.
SINTESI DEGLI EFFETTI DELLA TERAPIA
DEL DIGIUNO
Disintossicazione generale dell'organismo
e rigenerazione dei tessuti degli apparati vitali;
Eliminazione delle scorie accumulate nell'organismo;
Guarigione di molte malattie, specie quelle dovute a stili di vita tipici
della civiltà, quali: iperlipidemia (colesterolemia e trigliceridemia),
mal di testa, dolori articolari, gonfiore e problemi di circolazione,
ipertensione arteriosa, pre-diabete o diabete, iperuricemia (predisposizione
alla gotta), ecc.;
Possibile diverso rapporto con il cibo e cambiamento del proprio stile
di vita;
Maggior senso di leggerezza e miglioramento del funzionamento delle
articolazioni dovuto all'eliminazione delle scorie metaboliche;
Miglioramento della memoria e delle capacità intellettive in
genere;
Miglior equilibrio fisico, mentale e spirituale;
Dimagrimento ideale.
dott. S. Simeone
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