Alghe verdi
azzurre del lago Klamath
(L'ultimo supercibo selvatico del pianeta)
Conosciute da sempre nella medicina orientale per
le loro numerose proprietà terapeutiche, le verdi azzurre erano
usate da popolazioni di tutti i continenti come importanti e fondamentali
alimenti.
I guerrieri Aztechi consideravano la spirulina, che cresceva selvatica
nel lago Texcoco, come il segreto della loro forza.
Negli ultimi decenni, il ritorno delle alghe verdi azzurre come supplementi
nutrizionali naturali è avvenuto in concomitanza con l'impoverimento
sempre più accentuato dei terreni agricoli e dei cibi.
Assieme all'inquinamento di aria, acqua e cibi, il crollo del potere
nutritivo degli alimenti è la causa fondamentale dello sviluppo
della tipica malattia moderna, la malattia degenerativa.
Le funzioni metaboliche, energetiche e immunitarie di un organismo malnutrito
(e proprio di questo si tratta, paradossalmente, nelle opulente società
dello spreco in cui viviamo) tendono progressivamente a degenerare.
All'inizio i sintomi sono disturbi come ansia e depressione, stanchezza,
invecchiamento precoce, influenze e raffreddori costanti, allergie,
ecc., ma con il tempo questi disturbi tendono a diventare gravi patologie
degenerative (cardiopatie, tumori, Alzheimer, osteoartriti, ecc.).
Una prima risposta è stata lo sviluppo degli integratori alimentari,
che però non sono riconosciuti come alimenti dal nostro organismo,
e sono dunque scarsamente assimilabili.
Una risposta più convincente sembra essere quella dei "nutrient
dense suoperfoods" (supercibi densi di nutrienti), cibi naturali
che hanno mantenuto caratteristiche nutrizionali superiori. Nell'ambito
di questi supercibi, che includono germogli, erbe di cereali, prodotti
dell'alveare, ecc. le alghe verdi azzurre occupano un posto di primaria
importanza. Esse sono infatti, sin dall'inizio della vita su questa
pianeta, la base di tutta la catena alimentare, e forniscono dunque
da sempre l'intero corredo nutrizionale a tutti gli organismi viventi
superiori.
Le microalghe commestibili più diffuse sono Spirulina, Clorella
e Klamath spirulina e clorella sono ottimi alimenti, certo di gran lunga
superiori agli integratori fatti dall'uomo.
Tuttavia esse sono solo i parenti poveri delle loro progenitrici selvatiche.
Questo perché, a causa della distruzione degli habitat naturali
in cui crescevano spontanee, tutta la spirulina e tutta la clorella
oggi reperibili sono coltivate in stagni artificiali con l'aggiunta
di fertilizzanti.
La Klamath è a tutt'oggi l'unica microalga selvatica commestibile,
ed è dunque l'erede diretta di quella spirulina selvatica che
costituiva il segreto della vitalità e della forza dei guerrieri
Aztechi. La Klamath prende il nome dal lago Upper Klamath, in Oregon,
collocato all'interno di uno straordinario scenario naturale protetto.
Questo lago dalle acque purissime (l'unica città si trova all'estremità
meridionale del lago, e i suoi scarichi vanno verso il mare) offre condizioni
ideali per lo sviluppo dell'alga, incluso un fondo caratterizzato da
depositi minerali organici che arrivano fino a 10 metri di altezza !
Il risultato è un supercibo selvatico dalle caratteristiche nutrizionali
uniche:
- oltre 30 minerali e oligoelementi; oltre ad essere la massima fonte
di calcio, le Klamath contengono lo spettro completo di quei minerali
traccia essenziali alla salute.
- 12 vitamine. Oltre ad un alto contenuto proporzionale di vit. C e
vit. E, le Klamath posseggono il gruppo completo delle vitamine B in
elevate quantità, tra cui il 200% del RDA di vitamina B12 in
soli 1,5 grammi.
- 20 aminoacidi e 70% di proteine complete. La Klamath è l'unico
cibo in assoluto che contiene tutti e venti gli aminoacidi! La proporzione
dei suoi 8 aminoacidi essenziali è praticamente identica a quella
ritenuta ottimale per il corpo umano, il che rende le sue proteine più
assimilabili delle stesse proteine animali, e rende i suoi aminoacidi
efficaci precursori dei neurotrasmettitori. E' anche per questo che
le Klamath hanno sempre dimostrato una straordinaria efficacia in tutte
le problematiche neurologiche e neurodegenerative.
- antiossidanti. Oltre a numerosi pigmenti antiossidanti, la Klamath
ha un elevatissimo contenuto di betacarotene, perfettamente assimilabile
e potenziato da ben altri 14 carotenoidi (la ricerca scientifica ha
ormai dimostrato che è solo l'insieme dei carotenoidi, e non
il betacarotene da solo, ad avere efficacia antiossidante e immunostimolante).
- acidi grassi essenziali. La membrana cellulare della Klamath è
un'ottima fonte di Omega 3 e Omega 6, quest'ultimo nella forma ottimale
di GLA. E' anche per questo che la Klamath contribuisce a ridurre i
depositi dì colesterolo e trigliceridi, e favorisce la salute
del sistema nervoso e del sistema cardiocircolatorio.
Proprietà nutriterapiche
Le proprietà nutriterapiche della Klamath derivano dall'insieme
dei suoi numerosi nutrienti, e soprattutto dallo loro perfetta sinergia,
che ne sviluppa esponenzialmente le proprietà di ciascuno.
La ricerca scientifica ha ormai stabilito in maniera inequivocabile
che per stare in salute occorre assumere non tanto grandi quantità
di uno o pochi nutrienti, quanto piuttosto la più ampia sinergia
nutrizionale, se possibile da fonti naturali.
Oltre a ciò, non bisogna dimenticare il carattere selvatico della
Klamath. I guaritori di tutte le culture tradizionali hanno sempre preferito
utilizzare cibi e piante selvatiche raccolte sulle montagne.
Le piante selvatiche hanno più forza vitale e dunque più
resistenza agli attacchi esterni.
Gli insetti preferiscono gli alimenti coltivati a quelli selvatici e,
analogamente, parassiti, virus e batteri che infettano il corpo umano
penetrano più difficilmente in ambienti nutriti da cibi selvatici.
I benefici più comuni sperimentati da chi consumi regolarmente
le Klamath vanno dall'aumento dell'energia e della vitalità fisica
ad una maggiore lucidità mentale; dalla diminuzione radicale
dello stress a veri e propri effetti antidepressivi; da un significativo
potenziamento del sistema immunitario alla normalizzazione del metabolismo
dei grassi; dalla diminuzione del peso ad un radicale ringiovanimento
della pelle e di tutto l'organismo; dal miglioramento dell'Alzheimer
a quello delle epatiti.
Da alcuni anni, importanti centri universitari nordamericani hanno iniziato
a promuovere ricerche scientifiche mirate, che hanno in effetti confermato
gli effetti appena citati ad un livello terapeutico più profondo.
Questi studi hanno dimostrato che la Klamath è probabilmente
il più potente immunoregolatore; che essa riesce a ridurre rapidamente
e in misura significativa i tassi di colesterolo e trigliceridi; che
può curare la quasi totalità dei traumi cerebrali curabili;
che costituisce uno dei più potenti antiossidanti conosciuti.
Dr. Stefano
Scoglio
(1) Per i primi due
studi, vedi G.S. Jensen et al., JANA, Vol.2, n.3, 1999, 50-58; R.I.
Kushak, JANA, Vol.2, n°3, 59-65. Lo studio sui traumi cerebrali
è stato presentato al World Congress on Brain Injury; quello
sulle proprietà antiossidanti è stato realizzato dal prestigioso
Linus Pauling Institute
Le microalghe
selvatiche del lago Klamath, lago incontaminato incastonato
nella zona vulcanica delle Cascade Mountains, sono un supercibo completo
e perfettamente assimilabile.
Come spiega Karl Abrams, questo alimento primordiale ha un'eccezionale
dotazione nutrizionale: 65% di proteine nobili; tutti e 20 gli aminoacidi,
di cui gli 8 essenziali nelle proporzioni ideali per l'assimilazione
umana [1]; un ampio spettro di minerali e oligoelementi chelati in modo
naturale (oltre 30); una dotazione completa di vitamine, con un ele-vato
tenore di vitamine del gruppo B, e in particolare della sempre più
rara B12; un ricco corredo di enzimi e pigmenti antiossidanti, dalle
potenti fitocianine ai suoi numerosi caroteni; una buona dotazione di
acidi grassi polinsaturi, inclusi i rari e fondamentali omega 3 [1].
Una tale completezza e densità nutrizionale non può non
avere effetti profondamente rigenerativi e terapeutici.
Dopo vent'anni di costante crescita mondiale, basata sul passaparola
di centinaia di migliaia di consumatori che affermano di aver ottenuto
risultati straordinari, finalmente alcuni studi scientifici hanno iniziato
a testare le proprietà dell'alga in maniera rigorosa. Si tratta
di studi eseguiti secondo i più stretti canoni della ricerca
scientifica (randomizzazione, placche, controllo a doppio cieco, ecc.),
pubblicati su riviste peer reviewed (con lettura anonima eseguita da
studiosi indipendenti).
Sistema immunitario
In uno studio preliminare svolto presso l'Università di Montreal,
si è visto che entro 2 ore dall'assunzione di appena 1,5 g di
Klamath, si produce nell'organismo una rilevante mobilizzazione delle
cellule immunitarie NK (natural killer cells) [2].
Lo studio è stato poi ripetuto su un campione più ampio.
La capacità della Klamath di attivare in modo rapido e in misura
cospicua le cellule immunitarie è stata confermata, e ha mostrato
che l'attivazione interessa tutte le cellule immunitarie, incluse i
linfociti T e i linfociti B.
Lo studio ha messo in evidenza come questa attivazione non sia diretta,
ma avvenga tramite il sistema comunicativo intestino/cervello, e ciò
è di estrema importanza perché dimostra come la Klamath
sia non tanto un immunostimolante quanto un immunoregolatore, e sia
quindi efficace anche nelle patologie allergiche e autoimmuni sempre
più diffuse. Questi studi collocano la Klamath al vertice delle
sostanze naturali benefiche per il sistema immunitario [3].
Acidi grassi, colesterolo, trigliceridi
In uno studio svolto presso la prestigiosa Harvard Medicai School, si
è dimostrata la capacità della Klamath di normalizzare
il metabolismo degli acidi grassi, riducendo al contempo colesterolo
"cattivo" e trigliceridi.
La Klamath è ricca di omega 3, che oltre a essere gli acidi grassi
più importanti nella normalizzazione del metabolismo lipidico,
sono anche i più rari, trovandosi solo nei pesci grassi.
Lo studio ha sottoposto 32 topi a 4 diete diverse per un mese: 1) standard,
con il 5% di olio di soia; 2) priva di acidi grassi essenziali, con
il 3% di olio di cocco; 3) priva di acidi grassi essenziali e con il
10% di AFA; 4) priva di acidi grassi essenziali e con il 15% di AFA.
I topi nutriti con la dieta n° 2 hanno mostrato un'assenza di acido
linolenico (LNA) nel plasma.
Tuttavia, l'integrazione con l'alga ha prodotto lo stesso livello di
LNA del gruppo di controllo (dieta standard), insieme a livelli di acido
ecosapentaenoico (EPA) e docoesaenoico (DHA) significativamente superiori
rispetto alla dieta standard, e a una radicale diminuzione dell'acido
arachidonico, il grasso "cattivo" che è all'origine
dei processi infiammatori e degenerativi nell'organismo. È da
evidenziare il fatto che questi effetti profondi sono spiegabili solo
in parte con il contenuto in Omega 3 dell'alga, e vanno dunque attribuiti
alla sinergia dei suoi numerosi costituenti.
Indipendentemente dalla spiegazione oggettiva, comunque, l'integrazione
con il 10% e il 15% di AFA ha diminuito il colesterolo rispettivamente
al 54% e addirittura al 25% dei livelli riscontrati nel gruppo di controllo;
e risultati simili sono stati ottenuti anche in relazione ai trigliceridi
Permeabilità intestinale (4)
In uno studio svolto presso l'Università del New Mexico, si è
dimostrata la capacità della Klamath, verificata tramite il test
del lattulosio/mannitolo, di restaurare la normale permeabilità
intestinale dopo un solo mese di assunzione.
Si tratta di un risultato di estrema importanza perché la permeabilità
intestinale compromessa è concausa della maggior parte delle
patologie, poiché l'incapacità di trattenere i nutrienti
e di espellere le tossine da parte dell'intestino porta a una progressiva
degenerazione dell'organismo, e dunque alle patologie degenerative,
e in tempi brevi a quelle allergiche e autoimmuni [5].
Fino a oggi, nessun'altra sostanza ha mai dimostrato di poter restaurare
la normale permeabilità intestinale, tanto meno in tempi così
rapidi.
Funzionalità neurocerebrale
Una delle aree nelle quali la Klamath ha sempre prodotto risultati sorprendenti
per gli stessi terapeuti è quella neurocerebrale. In uno studio
preliminare svolto sempre presso l'Università del New Mexico
e che ha utilizzato i test cognitivi P300 e Baer, si è dimostrata
la capacità dell'alga di restaurare la normale integrazione delle
diverse aree cerebrali in individui affetti da problemi neurodegenerativi.
Questo studio ha confermato in prima istanza i successi riportati da
diversi medici americani su patologie come l'Alzheimer.
La stessa équipe di scienziati ha ripetuto lo studio per testare
la capacità dell'alga di curare i traumi cerebrali moderati.
I risultati sono stati notevoli: l'alga ha dimostrato di poter curare
tali traumi in sole 6 settimane, con un tasso di successo del 95%, contro
il 70% in 6 mesi delle terapie farmacologiche standard [6].
Conclusioni
Altri studi sono attualmente in corso, tra cui uno molto importante
del Linus Pauling Institute sul potere antiossidante delle Klamath,
ma questi sono già sufficienti a chiarire l'importanza di questo
supercibo selvatico nel rigenerare le più diverse funzioni metaboliche
e organiche.
Il potere rivitalizzante della Klamath propone questo supercibo anche
come ottimo coadiu-vante di terreno nelle terapie omeopatiche e fitoterapiche.
Bibliografia
[1] K. Abrams: Le Alghe per la Salute, Tecniche Nuove, 1999, p. 35.
Egli riporta il risultato di un test secondo cui le proteine della Klamath
sono assimilabili al 73%, contro il 37% e il 20% rispetttivamente di
Spirulina e Clorella, e solo il 18% delle carni rosse.
[2] Manoukian R, et al.: "Effects of the blue green algae Aphanizomenon
Flos Aquae on human natural killer cells", in Savage, L, ed., Phytoceuticals,
IBC Library Series, 1998, 233-41.
[3) Gitte J. Jensen, et al.: "Consumption of Aphanizomenon Flos
Aquae Has Rapid Effects on the Circulation and Function of Immune Cells
in Humans", Journal of American Nutraceuti-cal Association, Voi,
2, n° 3, Jan. 2000, pp. 50-8,
[4] Rafail I, Kushak, et al.: 'Favorable Effects of Blue Green Algae
Aphanizomenon Flos Aquae on Rat Plasma Lipid", Journal of the American
Nutraceutical Association, Vol. 2, n°3, Jan2000, pp.59-65.
[5] Citato in C. Drapeau, N. Solomon, Optimal Health Journal, August
1998, in attesa di pubblicazione.
[6] Atti 3° Worid Congress on Brain Injury, 1999.
Articolo tratto da: http://www.medicinaalternativa.biz/cure_natur/prodotti/a.htm
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